MACERATA – Alla luce dell’annuncio dell’amministrazione statunitense di imporre dazi del 30% sulle merci europee a partire dal 1° agosto, CNA Macerata esprime forte preoccupazione per gli effetti attesi sull’economia del territorio e in particolare sulle piccole e medie imprese, da sempre motore dell’export marchigiano.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi CNA Marche su fonte Istat, le imprese della provincia di Macerata hanno esportato verso gli Stati Uniti merci per oltre 152 milioni di euro nel 2024, dopo i 154 milioni del 2022. Gli Stati Uniti rappresentano un partner strategico e il primo mercato extra-UE per le Marche, con un valore stimato di circa 1,2 miliardi di euro, pari a circa il 9% dell’intero export regionale.
«Il settore calzaturiero maceratese, da solo, ha generato quasi 46 milioni di euro di export nel 2024 – ricorda il presidente CNA Macerata Simone Giglietti – ed è uno dei settori che potrebbe subire il contraccolpo più duro. Ma sono a rischio anche la nostra meccanica, abbigliamento, agroalimentare e mobili, tutti pilastri dell’economia locale. Questi dazi mettono seriamente a rischio la tenuta di un tessuto produttivo basato su micro e piccole imprese, che non hanno la forza di assorbire aumenti di costo di questa portata».
CNA Macerata si unisce all’appello della Confederazione nazionale degli artigiani e delle piccole imprese affinché l’Europa risponda in modo compatto e determinato. La debolezza e la divisione tra i principali Paesi dell’Unione rischia di compromettere la possibilità di giungere a un’intesa efficace con gli Stati Uniti.
Allo stesso tempo, CNA Macerata fa proprie le sollecitazioni espresse dal Presidente nazionale CNA, Dario Costantini, che ha sottolineato l’urgenza di riattivare il tavolo a Palazzo Chigi per affrontare in modo strutturale le difficoltà delle imprese esportatrici.
«Condividiamo pienamente quanto affermato dal Presidente Costantini: serve un piano interno immediato per sostenere le micro e piccole imprese che rappresentano quasi il 90% di chi porta il Made in Italy nel mondo – dichiara Giglietti –. È indispensabile intervenire su tre fronti: semplificazione e sburocratizzazione, riduzione del costo dell’energia, e strumenti concreti di accompagnamento verso nuovi mercati esteri. Abbiamo oltre 90mila imprese in Italia con potenzialità di export non ancora espresse: vanno messe nelle condizioni di farlo».
CNA Macerata sottolinea inoltre la necessità di un piano straordinario per sostenere l’adattamento delle imprese più esposte e favorire la diversificazione dei mercati, così come già avvenuto con discreto successo dopo la chiusura del mercato russo. «Le imprese marchigiane hanno dimostrato capacità di reazione, ma ora serve una politica industriale che acceleri questo processo. Le istituzioni devono essere alleate concrete di chi esporta e crea lavoro nei territori», conclude Giglietti.
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