Superbonus e detrazioni casa, cresce il rischio lavoro nero nel settore edilizio


In questi ultimi anni, il settore edilizio ha conosciuto una fase di rinnovamento grazie alle iniziative governative rivolte a garantire maggiore trasparenza. Uno dei principali incentivi è stato il superbonus, un vero volano per gli interventi di ristrutturazione.

Tuttavia, la graduale riduzione delle agevolazioni fiscali sta innescando un ritorno al lavoro nero, alimentato dal desiderio di ottenere sconti immediati a fronte di detrazioni fiscali più contenute e distribuite nel tempo. Alcune stime, rafforzate dai dati dell’ISTAT, evidenziano segnali preoccupanti: molti proprietari sembrano preferire il tornaconto immediato, rischiando di compromettere gli sforzi di legalità finora perseguiti.

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Riduzione degli incentivi e conseguenze

La discesa graduale delle aliquote dal 110% al 70% e poi al 65% non rappresenta soltanto una questione di riduzione contabile, bensì un segnale di riluttanza a sostenere ulteriormente le spese per le ristrutturazioni. Se da un lato lo Stato cerca di contenere i costi, dall’altro aumenta il rischio di accordi sottobanco dettati dall’aspirazione a massimizzare il vantaggio economico.

In un contesto dove gli sconti immediati appaiono più tangibili rispetto alle detrazioni spalmate nel tempo, la dimensione dell’irregolarità potrebbe tornare a crescere, generando un effetto a catena su occupazione, concorrenza e gettito fiscale.

Il ruolo dei controlli e delle responsabilità

Secondo alcune associazioni di categoria, le autorità dovrebbero potenziare la vigilanza e dotarsi di strumenti efficaci per scongiurare derive elusive. Non si tratta solo di imporre sanzioni più severe, ma di creare un sistema di incentivi che premi le imprese oneste, rafforzando la cultura della trasparenza.

Quel timore implicito del “prima incasso, poi si vedrà” rischia di innescare un circolo vizioso di sfiducia e concorrenza sleale, dove le imprese regolari patiscono la competizione di chi offre prezzi nettamente inferiori sul mercato sommerso. L’incremento dei controlli a campione e la semplicità delle procedure di rimborso potrebbero rappresentare un deterrente decisivo contro l’idea di risparmiare sul breve termine, senza considerare le potenziali ripercussioni a medio e lungo termine sul mercato complessivo. Emerge, dunque, la necessità di un intervento coordinato e mirato.

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Strategie per un futuro più trasparente

In prospettiva, l’obiettivo rimane quello di trovare un equilibrio tra incentivi monetari sostenibili e meccanismi di controllo solidi, affinché le politiche pubbliche non diventino terreno fertile per pratiche elusive. Una possibile via è l’ottimizzazione del tempo di recupero delle detrazioni, bilanciando le esigenze dei proprietari con quelle dello Stato.

Inoltre, l’ampliamento delle piattaforme digitali per le pratiche edilizie potrebbe velocizzare e rendere più sicuri i processi, favorendo un maggiore scambio di dati fra enti di vigilanza. Senza un’adeguata azione congiunta, ogni riduzione degli incentivi rischia di alimentare ombre, mentre con uno sforzo collettivo si aprono spiragli di crescita regolamentata e virtuosa.



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