Lecco: Hub in via Balicco, il Comune tira dritto


Protestano residenti e opposizioni: «Un’altra soluzione è possibile»

L’area verde di via Balicco, di proprietà del condominio Monte Legnone, sarà espropriata. O meglio, il Comune avvierà l’iter per l’esproprio, dopodiché la palla passerà ai tribunali. I residenti del condominio, in tutto circa 70 famiglie, sono pronti a fare ricorso e intendono andare fino alla Corte europea. In attesa dei passaggi formali, una nutrita rappresentanza dei condomini è scesa in piazza Diaz ieri pomeriggio prima della commissione in cui è stata presentata la delibera per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio sull’area che sarà poi votata in consiglio comunale lunedì sera. «Esponenti della maggioranza – ha sottolineato il portavoce dei residenti Paolo Calato – hanno dichiarato di lavorare ad una soluzione condivisa mentre all’ordine del giorno del consiglio comunale è stato inserito l’esproprio per pubblica utilità. È una presa in giro per i cittadini. Già oggi tutte le volte che un autobus incrocia un’autovettura nella rotonda si blocca e paralizza il traffico. Con l’hub lì il traffico diventerà ingestibile e ci saranno problemi di ordine pubblico». Alcuni condomini sono stati ricevuti dal sindaco Mauro Gattinoni e dall’assessore all’ambiente Renata Zuffi ma il colloquio non è servito a tranquillizzare gli animi. «C’è una soluzione alternativa concreta» ha sottolineato Calato prima di entrare a palazzo Bovara. È proprio intorno a questa possibile alternativa che si è poi sviluppato il dibattito in commissione. Il riferimento è, chiaramente, a piazza Sassi.

«Voi avete fatto una scelta politica. – ha attaccato Corrado Valsecchi di Appello per Lecco – Lo stabile di via Marco d’Oggiono era stato acquistato, il primo lotto dei lavori di ristrutturazione era stato finanziato e si potevano ottenere 7.5 milioni per finanziare il secondo lotto. Non avete preso in esame seriamente queste opzioni». Come ricordato da Valsecchi, il trasferimento degli uffici comunali in via Marco d’Oggiono avrebbe permesso di abbattere la parte meno nobile di palazzo Bovara, ampliare l’area di piazza Sassi di modo da poter realizzare lì l’hub. «Da lì, tra l’altro, si potrebbe creare un passaggio coperto in piano dietro palazzo Bovara fino all’ingresso della stazione. Il passaggio di via Castagnera verso l’area verde è in salita e non è praticabile per le carrozzine quando piove» ha osservato Marco Rovellini, un altro condomino che ha sviluppato in proprio un nuovo progetto per un hub in piazza Sassi. «Piazza Sassi, così come è oggi, – ha sottolineato l’ingegner Alessandro Crippa, dirigente dell’area sviluppo e territorio di palazzo Bovara – è più piccola di via Balicco ed ha una conformazione lunga e stretta che non consente l’uscita dei bus. In via Balicco c’è anche una rotatoria in grado di smistare i flussi di traffico. Oltre ai nostri studi preliminari, abbiamo acquisito un parere dell’agenzia del tpl secondo cui l’area di via Balicco era più idonea. Dopodiché abbiamo presentato la candidatura al bando di Regione congiuntamente con Rfi».

Da quel bando è arrivato un finanziamento di oltre 14 milioni di euro. «Al termine dei lavori di Rfi – ha sottolineato l’assessore all’ambiente Renata Zuffi – piazza della Stazione sarà messa a norma e tutti i bus che si fermavano lì fino a ieri non ci staranno più. Regione ci ha detto che avevamo i requisiti per ottenere finanziamenti importanti. Abbiamo scelto di non girarci da un’altra parte».

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