Caldo, idea cambio d’orario di lavoro. Ma è scontro tra sindacati e associazioni di categoria


Istituzioni in prima linea contro l’emergenza caldo. Ma è scontro. Giovedì 10 si è tenuta a palazzo Giulio d’Este una riunione, presieduta dal prefetto Marchesiello, in cui si è affrontato il tema delle condizioni di stress cui sono sottoposti i lavoratori in queste settimane dal clima particolarmente afoso, fenomeno strettamente connesso ai processi di cambiamento globale del clima e che ormai si protrae per periodi sempre più lunghi nella stagione estiva.

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L’incontro è stato specificamente dedicato alla valutazione degli aspetti problematici legati all’applicazione delle misure di prevenzione contenute nell’Ordinanza contingibile e urgente numero 150 del 30 giugno della Regione Emilia-Romagna. L’attenzione è stata focalizzata, in particolare, sulle attività lavorative all’aperto, in primis settore agricolo e cantieri edili, e sui settori maggiormente esposti al rischio, compresa la logistica.

Alla riunione, indetta per affrontare il problema con un approccio collaborativo e integrato, hanno partecipato, oltre all’assessore al Lavoro della Regione Emilia Romagna, il presidente della Provincia, i sindaci e gli amministratori del territorio, i rappresentanti dell’Azienda Sanitaria Locale, delle principali associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali.

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Come riportato da una nota della Prefettura, “è stata ampiamente condivisa l’importanza fondamentale di un’azione coordinata e sinergica tra istituzioni e parti sociali, finalizzata all’adozione di misure organizzative le più flessibili possibile. Tra queste, si è discusso approfonditamente sull’eventuale rimodulazione degli orari di lavoro, favorendo, ad esempio, come espressamente richiesto dalle organizzazioni sindacali, l’anticipazione dell’orario di inizio dei turni di lavoro del mattino. Una misura, quest’ultima, che dovrà integrarsi con le specificità di ciascun Regolamento comunale, ma sull’adozione della quale i Comuni hanno convenuto di dare tutto il supporto necessario”.

“D’altra parte – incalza la nota -, le associazioni di categoria hanno richiamato l’attenzione sulle possibili difficoltà operative connesse, in taluni casi, all’adozione di limitazioni e sospensioni temporanee delle attività lavorative. Ciononostante, hanno ribadito la piena disponibilità a collaborare attivamente per individuare soluzioni equilibrate che rispettino pienamente la normativa vigente, senza compromettere la salute dei lavoratori”.

Dagli uffici di corso Ercole I d’Este fanno poi sapere che “in vista delle prossime settimane di luglio e agosto dove in questa provincia tradizionalmente si registrano valori di temperatura massima tra i più elevati a livello nazionale, l’attività di monitoraggio proseguirà con la massima attenzione. Ciò consentirà, ove necessario, nell’ambito delle attività afferenti gli enti bilaterali preposti, di calibrare e implementare ulteriori misure e interventi, adattandoli all’evolversi della situazione e alle specifiche esigenze del territorio, per assicurare la massima tutela della salute dei lavoratori”.



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