obiettivo zero sprechi sui fondi pubblici


Protocollo triennale per controlli più stretti su PNRR e fondi europei, formazione del personale e scambio costante di informazioni

La Regione Umbria e la Guardia di Finanza alzano il tiro contro frodi, sprechi e mala gestione dei soldi pubblici. Mercoledì 9 luglio la presidente Stefania Proietti e il comandante regionale delle Fiamme Gialle, generale di brigata Francesco Mazzotta, hanno firmato il rinnovo del Protocollo d’Intesa che punta a blindare l’impiego delle risorse comunitarie e nazionali erogate dalla Regione.

«Non un euro deve andare disperso» ha messo in chiaro Proietti, definendo l’accordo «un passo importante per rafforzare la collaborazione tra istituzioni a tutela di cittadini e imprese oneste». E proprio per rendere ancora più stringenti i controlli, la giunta – su proposta dell’assessora Simona Meloni – ha approvato contestualmente nuove procedure di monitoraggio della spesa, che saranno implementate anche grazie al supporto operativo della Guardia di Finanza.

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Il protocollo, valido per 36 mesi, prevede un flusso informativo costante tra uffici regionali e Fiamme Gialle: lo scopo è prevenire in prima battuta le condotte illecite, ma anche scovare e reprimere eventuali truffe quando la prevenzione non basta. «La prevenzione – ha ribadito il generale Mazzotta – è decisiva per far sì che fondi destinati a progetti strategici non finiscano nelle mani sbagliate. Ma dove serve, interverremo anche con controlli mirati e repressione degli illeciti».

Sotto la lente finiranno soprattutto i progetti finanziati con PNRR, Fondo Complementare e principali fondi UE come FESR e FSE. Tre le parole chiave: prevenzione, trasparenza e cooperazione. La Regione metterà a disposizione della Guardia di Finanza dati, analisi e informazioni, mentre i militari orienteranno su queste basi le loro verifiche sul campo e informeranno a loro volta Palazzo Donini delle eventuali anomalie rilevate.

Il Protocollo prevede infine corsi di formazione ad hoc, organizzati anche presso la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, per affinare le competenze del personale regionale nel riconoscere indicatori di rischio e consolidare procedure interne di controllo.

In soldoni: più controlli, più formazione e meno margini per chi punta a fare il furbo con i soldi di tutti.

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