ECONOMIA, commercio internazionale. Accordo col Mercosur: i dazi inducono a stipularlo, ma la politica temporeggia


Roma, 10 luglio 2025 – Le prospettive eventualmente aperte da nuovi mercati sarebbero in grado di (almeno) attenuare l’attuale condizione di incertezza? È un tema divenuto ricorrente negli ultimi tempi nell’universo imprenditoriale italiano, in particolare con riferimento all’apertura al Mercosur. «Correre velocemente verso di esso» è il mantra, ormai ripetuto quasi ossessivamente nei corridoi confindustriali (e non soltanto), una componente fondamentale del tessuto produttivo nazionale che si è sempre detta pronta a confrontarsi con Coldiretti e Confagricoltura sul tema delle reciprocità. Ma si faccia presto però, poiché per il Paese significherebbe dai cinque ai sette miliardi di esportazioni in più. L’approccio è dunque dialogico, tuttavia permangono, perniciose, le inerzie della politica.

IL GOVERNO RICHIESTO DELL’INTERVENTO

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E ieri a Monte Citorio, in occasione del Question Time, sull’argomento è intervenuto un parlamentare di Italia Democratica e Progressista, l’onorevole Fabio Porta, eletto dai cittadini italiani all’estero nella Circoscrizione dell’America Latina. Egli, rivolgendosi al ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, chiedendo appunto che il Governo italiano assuma una posizione chiara e coerente relativamente all’accordo tra Unione europea e Mercosur. «Oggi alla Camera dei Deputati ho chiesto al Governo di chiarire la posizione ufficiale dell’Italia sull’accordo commerciale tra l’Unione europea e i Paesi del Mercosur – ha riferito il parlamentare a insidertrend.it -, un tema di grande rilevanza strategica per il futuro delle nostre relazioni economiche e politiche con l’America Latina».

Antonio Tajani

 

 

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LA MAGGIORE AREA DI LIBERO SCAMBIO AL MONDO

«A seguito della finalizzazione tecnica dell’intesa, nel dicembre 2024 – ha proseguito Porta -, l’Accordo attende ora la ratifica da parte del Consiglio dell’Unione europea e dei Parlamenti degli Stati membri. Si tratta di un’intesa che prevede l’eliminazione progressiva di circa il 90% dei dazi tra le due aree, aprendo nuove opportunità per l’export europeo e italiano, soprattutto nei settori industriali e manifatturieri. Tuttavia, non mancano forti preoccupazioni nel comparto agricolo, legate al possibile impatto sulla concorrenza, sulla qualità e sulla sostenibilità delle produzioni europee. In termini geopolitici, l’accordo rappresenterebbe la più grande area di libero scambio al mondo e una risposta concreta alle spinte protezionistiche e alla crescente presenza di altri attori globali in Sud America».

STIME RELATIVE AI POTENZIALI VOLUMI DI ESPORTAZIONI ITALIANE

«Per l’Italia – ha quindi proseguito -, le stime parlano di un potenziale aumento dell’export tra i cinque e i sette miliardi di euro grazie a un miglior accesso a mercati caratterizzati da una domanda crescente di beni ad alto valore aggiunto e al rafforzamento della presenza delle nostre imprese nelle catene globali del valore. Ho sottolineato la necessità di affrontare con serietà le perplessità espresse dal mondo agricolo, proponendo misure compensative e un’attenta implementazione dell’accordo, con controlli efficaci a tutela della qualità e della sicurezza delle nostre produzioni. Ho inoltre evidenziato come, in vista dei prossimi passaggi decisivi, sia fondamentale che il Governo italiano assuma una posizione chiara e coerente, capace di valorizzare le opportunità offerte dall’accordo senza trascurare le legittime preoccupazioni dei nostri produttori».

IL GOVERNO È FAVOREVOLE ALL’INTESA?

«Anche se il ministro Tajani ha affermato in risposta alle mie sollecitazioni che “la posizione del Governo è univoca”, quindi favorevole all’intesa, e che a Roma a ottobre si terrà la Conferenza Italia-America Latina con l’obiettivo di rinnovare le prospettive di partenariato, ritengo ci siano ancora delle posizioni da chiarire. Rinnovo dunaue il mio impegno – ha quindi concluso il parlamentare di Italia Democratica e Progressista – affinché l’Italia sia protagonista di una politica commerciale europea aperta, inclusiva e orientata al futuro, rafforzando i legami storici e culturali con l’America Latina e offrendo nuove prospettive di crescita e sviluppo sostenibile per le nostre imprese e i nostri cittadini». Sempre nella giornata di ieri, sul medesimo argomento l’onorevole Porta ha concesso un’articolata intervista al corrispondente parlamentare di Radio Radicale, Gianfranco Palazzolo, la cui registrazione è possibile acoltare al seguente indirizzo web: https://www.radioradicale.it/scheda/764265/laccordo-ue-mercosur-e-i-dazi-intervista-a-fabio-porta



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