Stellantis, produzione giù del 27%: cosa non ha funzionato


L’automotive sta attraversando un momento di crisi in Italia, in particolare Stellantis è al centro di un calo della produzione del 27% in Italia. A presentare i dati più recenti è la Federazione Italiana Metalmeccanici, che segnala come tutti gli stabilimenti sul territorio presentino un calo.

In particolare le autovetture prodotte scendono a 123.905 unità, con un -33,6% rispetto allo scorso anno. Anche i veicoli commerciali sono in discesa, a 97.980 unità, ovvero 16,3% in meno. Le problematiche di Stellantis però riflettono l’andamento generale dell’industria dell’automotive in Europa. Per Confimprenditori siamo di fronte ad un disastro annunciato.

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Stellantis, produzione in rosso nel 2025

L’automotive italiana non sta passando un periodo buono: dopo mesi di incertezze, i dati parlano chiaro: tra scelte industriali che si sono rivelate errate e il crollo dei mercati a livello europeo e globale, a cui sono seguiti i dazi americani, Stellantis stenta a ripartire.

Il calo era previsto, ma non in questi termini, dopo un 2024 già di per sé difficoltoso. Al momento è in corso la produzione della nuova FIAT 500 ibrida, ma comunque i volumi rimangono bassi. E sale la preoccupazione per i lavoratori del comparto. Il settore automotive è investito da una particolare trasformazione, soprattutto in ambito europeo.

FIM-CISL segnala la necessità di un piano industriale europeo strutturato, che possa sostenere l’intero comparto in un momento tanto delicato, considerando le ultime scelte europee sulla tutela dell’ambiente, che hanno coinvolto e stravolto il settore.

La transizione ecologica risulta particolarmente difficile da attuare in questo contesto, tenendo conto che in Italia si assiste anche ad un calo drastico degli acquisti di autoveicoli. Tra inflazione, costi elevati e pandemia, i cittadini sempre più spesso hanno scelto l’usato o hanno rinunciato del tutto ad acquistare nuovi mezzi. Nel primo semestre 2025 il calo di produzione ha raggiunto queste percentuali:

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  • Polo Produttivo di Torino: calo di produzione del 21,5%;
  • Maserati Modena: calo di produzione del 71,9%;
  • Cassino: calo di produzione del 34%;
  • Pomigliano: calo di produzione del 24%;
  • Melfi: calo di produzione del 59,4%;
  • Atessa: calo di produzione del 16,3%

Produzione Stellantis in rosso: le prospettive

Va ricordato che dal 23 giugno 2025 il nuovo Ceo di Stellantis è Antonio Filosa, che dovrà affrontare la ripresa dell’azienda. Le previsioni sono quelle di puntare sull’elettrico e sul mercato americano, soprattutto per ovviare al problema dei dazi di Trump, che portano incertezza sulle vendite all’estero.

Le prospettive per quest’anno comunque rimangono al ribasso, per cui la previsione è quella di produrre 440.000 unità complessive durante il 2025. Nel frattempo anche Stellantis ha siglato l’accordo con i sindacati per il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro con aumento degli stipendi del +6,6% contro l’inflazione.

Per un futuro di ripresa, i sindacati chiedono un intervento strutturato sia dell’Europa, con fondi specifici per l’automotive, sia al governo italiano per recuperare il calo. Confimprenditori su Stellantis parla di un “disastro annunciato” la cui principale responsabilità è il Green Deal, accompagnato dalle politiche ambientali europee.

Il passaggio forzato all’elettrico non sarebbe quindi sostenibile economicamente per le industrie, per cui per il futuro sono necessari interventi per salvaguardare le industrie e l’occupazione. Si richiede quindi l’impiego della tecnologia e di scelte energetiche alternate tra loro per rimediare alla situazione attuale.



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