L’industria emiliano-romagnola in difficoltà, calo del 3,2%: investimenti fermi e incertezza in crescita


Nel primo trimestre del 2025, l’industria dell’Emilia-Romagna ha registrato un calo significativo della produzione e del fatturato, riflettendo un clima di incertezza che sta condizionando le scelte delle imprese. Secondo i dati dell’indagine congiunturale, la produzione delle piccole e medie imprese manifatturiere è diminuita del 3,2%, mentre il fatturato complessivo è sceso del 3%. Nonostante questo, l’export ha mostrato una lieve crescita dello 0,7%, segnale di una tenuta parziale nei mercati esteri.

Questa tendenza negativa ha interessato quasi tutti i settori, ad eccezione dell’industria alimentare e delle bevande, che ha evidenziato una crescita moderata sia nella produzione (+0,9%) sia nel fatturato (+1,3%). Al contrario, comparti come il sistema moda hanno proseguito la loro fase recessiva con un calo del fatturato del 6,6% e della produzione del 5,9%. Anche la metallurgia e le lavorazioni metalliche hanno sofferto una contrazione pesante, con una riduzione degli ordini complessivi del 6,4% e un rallentamento della produzione del 5,6%.

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La situazione è ulteriormente complicata dalla difficoltà nel programmare investimenti a lungo termine. «lLa difficoltà per le imprese è programmare gli investimenti, che guardano sempre al lungo periodo. È in questo sfasamento temporale – fra notizie che cambiano lo scenario di settimana in settimana e la necessità di strategie di impresa di medio lungo periodo – che devono essere innestati con rapidità stimoli e incentivi», ha dichiarato Valerio Veronesi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna.

Sul fronte del credito, i dati di Intesa Sanpaolo indicano una domanda ancora debole da parte delle imprese regionali, frenata dall’incertezza economica. Tuttavia, si osserva un rallentamento nella diminuzione dei prestiti alle imprese (-2,5% ad aprile 2025 rispetto al -4,7% di fine 2024), mentre i prestiti alle famiglie accelerano (+2,6% ad aprile) grazie al calo dei tassi d’interesse e al dinamismo del mercato immobiliare. In Emilia-Romagna, lo stock dei mutui casa è aumentato del 2,4% su base annua, con una crescita delle compravendite residenziali del 15,4%, superiore alla media nazionale.

Nonostante il saldo leggermente negativo di iscrizioni e cessazioni di imprese (-175 nel trimestre), il tessuto industriale della regione resta resiliente, anche se segnato da una contrazione più accentuata nelle imprese di dimensioni minori (-4,3%).

Le previsioni per il 2025 suggeriscono una timida ripresa, con Prometeia che stima una crescita del valore aggiunto industriale dello 0,8%, sostenuta dalla domanda estera e dai consumi interni.

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