Di fronte alla grave emergenza idrica la segreteria di Forza Italia a Porto Torres propone un protocollo operativo straordinario, condiviso con le amministrazioni comunali, la Regione, le associazioni agricole di categoria, le autorità ambientali e sanitarie, per garantire un approvvigionamento idrico sicuro e stabile, oggi e nei prossimi anni.
In particolare una delle strade da percorrere sarebbe la realizzazione di un progetto integrato, fattibile e immediatamente cantierabile, articolato in sei punti chiave a partire da recupero dei pozzi dell’ex-Sir, realizzati all’epoca del massimo sviluppo della zona industriale di Porto Torres.
Si tratta di infrastrutture idriche profonde, realizzate con tecnologie d’avanguardia da geologi anche di scuola tedesca negli anni Sessanta e Settanta, con portate idriche significative. «Questi pozzi, molti dei quali sigillati o in abbandono, possono essere censiti, riqualificati e rimessi in funzione con procedure rapide di verifica strutturale, controllo chimico-fisico e autorizzazioni in deroga per uso agricolo e zootecnico», spiega Pierluigi Molino, coordinatore cittadino di FI. «Il costo di riattivazione sarebbe contenuto rispetto a nuove trivellazioni, grazie a opere di messa in sicurezza, rilievi tecnici e sostituzione delle pompe».
Nell’elenco delle possibili soluzioni anche un impianto di dissalazione di nuova generazione, l’utilizzo strategico delle acque del rio Mannu e il riutilizzo delle acque reflue depurate dall’impianto Asi. Inoltre si propone un coordinamento permanente di gestione idrica e la richiesta dello stato di calamità naturale. «Forza Italia chiederà ufficialmente alla Regione Sardegna e al Ministero dell’Agricoltura la dichiarazione dello stato di calamità per le zone agricole della Nurra, avviando contestualmente un tavolo di crisi per definire aiuti economici immediati e misure di sostegno alle imprese colpite», spiega Molino.
«La siccità non è più un evento eccezionale, ma una condizione permanente con cui dobbiamo imparare a convivere. Per questo serve una risposta seria, programmata e tecnicamente realizzabile, capace di dare risposte concrete alle aziende agricole e di salvaguardare il nostro patrimonio produttivo e ambientale».
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