Controllo: parere positivo al Piano regionale di tutela dall’amianto


7 Luglio 2025

Durante i lavori della commissione, presieduta da Massimiliano Baldini (Lega), illustrati l’assestamento al Bilancio di previsione finanziario 2025-27 della Regione e la variante al Piano regionale cave

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Firenze – La commissione Controllo presieduta da Massimiliano Riccardo Baldini (Lega) nella seduta di oggi, lunedì 7 luglio, ha dato parere positivo al Piano regionale di tutela dall’amianto. Durante i lavori sono stati illustrati, inoltre, l’assestamento al Bilancio di previsione finanziario 2025-27 della Regione e la variante al Piano regionale cave.

Il Piano regionale di tutela dall’amianto è stato illustrato, in rappresentanza della Giunta, da Vincenza Giancristiano del settore Economia circolare e qualità dell’aria, che ha sottolineato prima di tutto come il Piano “non preveda previsioni localizzative con l’individuazione dei siti idonei allo smaltimento rimandata al ‘Piano regionale rifiuti e bonifiche – Piano dell’economia circolare’ approvato nel mese di gennaio del 2025 dal Consiglio regionale”.

“L’obiettivo principale – ha spiegato Giancristiano – è il completamento della mappatura sui siti e sulle zone interessate dalla presenza di amianto, con il censimento della presenza affidato ad Arpat, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, mentre ad occuparsi della rilevazione aerea per individuare le coperture in amianto è stato il consorzio Lamma, dati da mettere in relazione con la piattaforma nazionale. Il secondo obiettivo è la messa in sicurezza dai pericoli derivanti dalla presenza di amianto. I fondi per la rimozione arrivano dal PR-Fesr 2021-27 negli stabilimenti sede di impresa e negli edifici pubblici. Un’altra fonte di finanziamento è il Fondo per lo sviluppo e coesione 2014-20, con 8milioni assegnati alla Toscana, con la passata programmazione, per la rimozione di amianto nelle scuole e negli ospedali. Infine, è stato previsto un finanziamento ad hoc, pari a un milione e mezzo di euro, derivanti dall’ecotassa, per la rimozione e lo smaltimento di materiale contenente amianto e per la messa in sicurezza delle aree industriali dismesse e il recupero delle aree degradate”.

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“Altri obiettivi – ha proseguito – riguardano l’aspetto sanitario, come la sorveglianza degli ex-esposti o i maggiori controlli in tutti gli ambiti per tutelare la salubrità ambientale e la sicurezza sul lavoro di chi bonifica e smantella le strutture. È prevista poi la ricognizione dei siti adatti e idonei allo smaltimento. Vanno controllati infine la rimozione e lo smaltimento dell’amianto proveniente da utenze domestiche. Ultimo obiettivo è quello di sviluppare adeguate campagne di informazione e sensibilizzazione verso i cittadini”.

L’impegno di spesa previsto di un milione e mezzo di euro per gli incentivi è articolato in due anni, con 500mila euro impegnati sul 2026 e un milione di euro sul 2027. Alle risorse regionali si aggiungono le detrazioni fiscali attive per cittadini e imprese, i fondi del PR-Fesr e del FSC e quelli previsti dal bando INAIL”.

Tanti gli interventi durante il dibattito.

Per il vicepresidente della Commissione Andrea Pieroni (Pd) “gli incentivi sono preziosi e utilizzati in buona misura hanno bisogno di sbocco adeguato. I siti per lo smaltimento devono poi essere sicuri ed efficaci”.

Per il vicepresidente segretario della commissione Controllo Marco Casucci (Gruppo Misto-Merito e Lealtà) “il piano appare una mappatura in procinto di essere aggiornata, come un gatto che si morde la coda. Dal 2020 ad oggi siamo ancora in una fase embrionale nonostante siano passati cinque anni”.

Per il portavoce dell’opposizione e componete della Commissione Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia): “Siamo di fronte all’ennesimo piano che pianifica parzialmente o non pianifica, quando a decidere sulle nuove localizzazioni dovranno essere i piani di ambito. In Toscana ci sono territori che più di altri ricevono amianto e hanno dato un tributo significativo in termini di vite umane. Noi ci chiediamo se i soldi previsti siano pochi rispetto a una programmazione e una pianificazione che non ci è chiara”. “Nel Piano sulla tutela dell’amianto – ha concluso il consigliere Capecchi – si fa riferimento al Piano socio sanitario regionale del 2019, ma tra pochi giorni verrà approvato quello nuovo, con il rischio di doverlo correggere dopo 2 mesi”.

Il presidente della Commissione Massimiliano Baldini ha sottolineato come “siamo di fronte a Piano che arriva a una distanza significativa dall’informativa. Una situazione difficile da giustificare, con un censimento oggettivamente obsoleto o incompleto. Il tema delle risorse fa pensare se una volta approvato il Piano possa essere realizzato appieno. Condivido le analisi e le preoccupazioni sulla localizzazione degli impianti. A nome del gruppo della Lega esprimo poi la nostra preoccupazione per la presenza di amianto nelle scuole e negli ospedali”. Il presidente Baldini si è chiesto infine come mai “su 17mila schede di auto notifica solo il 24 per cento siano state restituite”.

Il consigliere Marco Martini a nome del Partito democratico ha dato al piano “una valutazione positiva anche se con tempi dilatati. Un parere positivo alla mappatura digitale, all’individuazione di siti attraverso le rilevazioni satellitari e al rafforzamento della formazione e alla sicurezza sul lavoro.

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Durante la seduta sono stati illustrati anche l’assestamento al Bilancio di previsione finanziario 2025 – 2027 della Regione e la prima variante al Piano regionale cave che prevede un aumento complessivo della produzione del 4,18 per cento in 12 comprensori rispetto alla soglia massima del 5 per cento. Una variante minima e non sostanziale, che permette di attivare la procedura semplificata.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana



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