“È paradossale che, mentre si parla di ridurre le risorse della Pac e dei programmi di promozione, l’Europa trovi fondi da destinare a filiere concorrenti fuori dall’Unione. Così si mina ulteriormente la credibilità dell’Europa agli occhi dei nostri agricoltori per colpa di una tecnocrazia di Bruxelles fuori da ogni contesto di opportunità politica”. Lo afferma in una nota Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia esprimendo “massima contrarietà” rispetto al finanziamento da 15 milioni di euro erogato dall’Unione europea al settore vinicolo del Sudafrica. “Al di là dell’importo e di accordi risalenti a anni fa – dice Scordamaglia – è del tutto incomprensibile e inaccettabile che la commissione dia seguito ora ad impegni in tal senso, continuando a destinare risorse pubbliche a favore di filiere agricole di Paesi terzi, mentre le imprese agricole europee affrontano una fase di grave difficoltà e si mettono in discussione strumenti fondamentali per garantire competitività e sostenibilità al settore primario”. E riferisce che il caso sudafricano “sebbene riconducibile a un accordo siglato oltre vent’anni fa, evidenzia la necessità di rivalutare oggi impegni assunti in un contesto profondamente diverso, che rischiano di apparire del tutto scollegati dalle attuali priorità dell’Unione”. La direzione intrapresa dall’Unione europea, aggiunge Scordamaglia “appare sempre più evidente: al sostegno delle filiere agricole di Paesi terzi vengono destinate risorse significative, come dimostrano non solo i fondi erogati al Sudafrica, ma anche l’1,8 miliardi di euro annunciati per l’agricoltura dei Paesi Mercosur che grazie all’accordo fortemente voluto dalla Von der Leyen farà concorrenza sleale alle nostre produzioni e metterà a rischio la salute dei cittadini europei”. “In assenza di un principio chiaro di reciprocità – conclude Scordamaglia – questa linea politica rischia di compromettere la sostenibilità economica delle filiere agroalimentari europee”.
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