ROMA – Si è svolta presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati la conferenza “Data center: la nuova Italia digitale”, un momento di confronto ad alto livello sulle infrastrutture digitali strategiche che guideranno il futuro del Paese in termini di sicurezza, investimenti e sostenibilità.
Ad aprire i lavori è stato l’Onorevole Salvatore Deidda, presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, che ha definito i data center come il “cuore pulsante della rivoluzione tecnologica” trainata dall’Intelligenza Artificiale, sottolineandone l’impatto su sanità, istruzione, industria e ricerca. Deidda ha lanciato l’allarme su ritardi normativi e burocratici, chiedendo un potenziamento della rete elettrica e una governance chiara per gestire le 83 nuove strutture previste tra il 2023 e il 2025.
Sovranità digitale e sostenibilità
L’On. Andrea Mascaretti, presidente dell’Intergruppo Parlamentare Space Economy, ha rilanciato l’importanza dei data center come leva per la sovranità digitale italiana, evidenziandone il ruolo nella creazione di posti di lavoro qualificati, nell’attrazione di investimenti esteri e nel sostegno alla digitalizzazione della PA e delle imprese. Ha inoltre sottolineato la posizione strategica dell’Italia come ponte tra Europa, Africa e Medio Oriente, auspicando un futuro da “super hub nel Mediterraneo” alimentato da energie rinnovabili.
Investimenti, lavoro e sviluppo territoriale
L’Onorevole Enzo Amich, componente della IX Commissione e moderatore dell’incontro, ha quantificato in 15 miliardi di euro l’opportunità economica offerta dai data center, di cui 5 miliardi in investimenti diretti. Ha definito l’Italia come potenziale hub digitale europeo, richiamando la necessità di semplificazioni amministrative e infrastrutture moderne. Amich ha anche evidenziato l’importanza di una collaborazione pubblico-privato per favorire una crescita inclusiva e rafforzare sanità e logistica locali.
Riqualificazione urbana e housing sociale
L’On. Marco Osnato ha introdotto il tema della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico dismesso, proponendo di riutilizzarlo per ospitare data center. Ha annunciato la creazione di un Gruppo parlamentare per la mappatura degli asset disponibili, suggerendo che gli oneri urbanistici generati dai dc possano essere destinati a edilizia residenziale pubblica e sociale, per contrastare il disagio abitativo. Osnato ha infine insistito su un quadro legislativo chiaro e stabile per attrarre investimenti e cogliere tutte le potenzialità di questi nuovi “asset immobiliari strategici”.
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