Un nuovo tassello si aggiunge al mosaico industriale e tecnologico del Piemonte: la Regione punta con decisione a diventare uno dei punti focali per la produzione di semiconduttori in Europa. Le basi sono già solide, ma è l’arrivo imminente di una delegazione di aziende di Singapore, attesa a Torino a metà luglio, a segnare un possibile successo. Si tratta di una decina di imprese specializzate in innovazione e alta tecnologia, alcune attive proprio nel settore dei microchip. E non è l’unico contatto in arrivo: già entro l’estate, probabilmente a fine luglio, dirigenti di un’altra importante realtà singaporiana – che produce macchinari per la depurazione delle acque utilizzate nella lavorazione dei semiconduttori – saranno in visita in Piemonte per valutare possibili investimenti.
L’interesse internazionale è in crescita grazie all’effetto generato da Silicon Box, la startup di Singapore che ha scelto Novara per costruire un nuovo impianto produttivo da 3,2 miliardi di euro, con una previsione di 1.600 posti di lavoro diretti. L’azienda realizza chiplet, componenti miniaturizzati e combinabili. I lavori per la costruzione dovrebbero partire nel 2026, con avvio della produzione previsto nel 2028.
È proprio attorno a questo maxi-investimento che la Regione Piemonte ha costruito il progetto di un distretto dei semiconduttori, sul modello delle filiere dell’automotive: un ecosistema integrato in cui ciascun attore – dalla progettazione alla componentistica, dalla produzione all’assemblaggio – contribuisce a una “catena del valore” condivisa. Il presidente Alberto Cirio e l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano insistono su questo concetto.
Il Piemonte ha già iniziato a giocare un ruolo da protagonista anche sul piano europeo. A Bruxelles, nei giorni scorsi, si è svolta la seconda assemblea di Esra (European Semiconductor Regions Alliance), l’alleanza tra regioni europee che mira a coordinare politiche e investimenti nel settore dei microchip. La riunione, ospitata nella sede del Comitato delle Regioni, ha riunito 36 territori europei che insieme rappresentano oltre la metà del PIL dell’Unione. Per il 2025, la presidenza è stata affidata proprio al Piemonte, che la rende punto di riferimento industriale e strategico.
Durante il suo intervento, il presidente Cirio ha ricordato come i semiconduttori rappresentino “la benzina dell’intelligenza artificiale”, sottolineando la necessità di riforme strutturali e investimenti importanti, ma anche di una visione europea condivisa. L’obiettivo è chiaro: consolidare la competitività dell’Unione europea nel settore, anche alla luce dell’European Chips Act, che prevede 43 miliardi di investimenti pubblici per portare la quota europea di produzione mondiale di semiconduttori dal 10% al 20% entro il 2030. Il documento approvato durante l’assemblea insiste sull’importanza delle regioni come attori centrali nella creazione di filiere locali e attrattive per gli investitori globali.
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