Mentre la maggior parte delle regioni italiane sono già corse ai ripari per tutelare i lavoratori all’aperto dalle ondate di calore che stanno colpendo il territorio italiano e mezza Europa, arriva tardivo l’intervento del governo.
Mercoledì sera è stato firmato il protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi legati alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro.
Alla riunione presieduta dalla ministra del Lavoro Marina Calderone erano presenti Cgil, Cisl, Uil e Ugl per i sindacati, Confindustria, Ance, Alleanza cooperative, Confartigianato, Cna, Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Casartigiani per le associazioni datoriali. Il testo, a cui se vorranno potranno aderire altre parti sociali, sarà recepito a breve con decreto ministeriale.
Il protocollo, che vuole essere “punto di riferimento per i provvedimenti adottati dalle amministrazioni locali”, ha l’obiettivo di “scongiurare infortuni e malattie professionali connesse al clima estremo“, coniugando “la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza”.
Nel testo si legge che i possibili temi di intervento, in un quadro di buone prassi “volte a costituire base utile di confronto sui tavoli contrattuali”, sono: informazione/formazione, sorveglianza sanitaria, abbigliamento/indumenti/dpi e la riorganizzazione di turni e orari di lavoro.
Il protocollo riguarda anche i lavoratori stagionali e i rider, la cui esclusione dalle ordinanze regionali aveva fatto discutere.
I lavoratori all’aperto dimenticati: i rider
Ha indignato mercoledì la denuncia diffusa dalla Nidil Cgil su segnalazione di un rider che l’azienda di consegne a domicilio Glovo ha proposto ai suoi lavoratori un “bonus caldo”.
Il rider, infatti, ha ricevuto una comunicazione che gli proponeva una serie di bonus economici che aumentano con l’aumentare delle temperature. Il 2 per cento in più se la temperatura è tra i 32 e i 36 gradi, del 4 per cento in più tra i 36 e i 40, dell’8 per cento in più per temperature superiori ai 40 gradi.
Una proposta gravissima, secondo il sindacato, perché “rischia di trasformare un pericolo per la salute in un incentivo economico“. Per di più si parla di percentuali che, applicate sui bassi compensi delle consegne, si traducono in una maggiorazione di massimo venti centesimi.
Nidil Cgil ha scritto a Glovo chiedendo di correggere immediatamente la comunicazione e che in caso di ondate di calore con livello “alto” l’attività sia sospesa. “La salute viene prima dei bonus. Nessun compenso può giustificare il lavoro in condizioni di rischio estremo”, ha dichiarato il sindacato. “Glovo deve applicare tutte le misure di tutela previste dalla normativa vigente”, ha aggiunto.
L’azienda ha replicato all’enorme polemica sottolineando che “il cosiddetto bonus previsto durante i periodi di caldo estremo nasce come una misura compensativa e non rappresenta in alcun modo un incentivo alla prestazione“, e ribadendo che “la sicurezza e il benessere dei rider restano una priorità per l’azienda”.
Nella stessa giornata il Piemonte ha invece deciso di allargare ai rider le misure previste dall’ordinanza anti-caldo regionale, diretta a regolare le condizioni di lavoro in situazioni di esposizione diretta e prolungata al sole.
“Un anno fa siamo stati la prima Regione in Italia ad adottare un’ordinanza per regolare le attività in caso di esposizione al sole e alte temperature e oggi siamo i primi ad allargare l’ambito di applicazione a chi svolge consegne in città in bici o in scooter”, ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
Il caldo miete vittime
L’anticiclone africano Pluto continuerà a imperversare su tutta la penisola anche nei prossimi giorni. Venerdì le città da bollino rosso passeranno da 18 a 20, interessando praticamente tutti i capoluoghi di Italia.
Le temperature che sfiorano i 40 gradi stanno inevitabilmente mettendo a rischio la salute e facendo le prime vittime. Giovedì si sono contati quattro morti attribuibili all’ondata di caldo.
Due turisti sono morti per un malore in spiaggia in Sardegna, uno di 75 anni e uno di 57. Un 85enne, invece, è morto per scompenso cardiaco al pronto soccorso del San Martino di Genova, dove era arrivato per disidratazione e con comorbidità. Lo stesso ospedale ha registrato una decina di accessi per disidratazione e dinamiche legate al caldo.
Un’ultima vittima è stata registrata in Lombardia. Un camionista di 70 anni è stato trovato privo di vita all’interno del suo mezzo, fermo in una piazzola di sosta nel tratto dell’A4 Sirmione-Peschiera del Garda, in provincia di Brescia.
Diversa la situazione in Toscana e nel basso Piemonte, dove il grande caldo dei giorni passati ha lasciato improvvisamente spazio a temporali, grandine e una tempesta di vento. I vigili del fuoco hanno ricevuto numerose chiamate per alberi caduti e danni nel fiorentino, ma fortunatamente non sono stati registrati feriti.
Nubifragio a Prato, con strade allagate e cadute di rami. In circa 30 minuti, ha fatto sapere il Comune, sono caduti sulla città 26,6 millimetri di pioggia, che in molti punti hanno messo sotto pressione il sistema fognario. La forte pioggia ha costretto a rinviare il Palio di Siena.
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