Un’ondata di innovazione è in arrivo dai laboratori farmaceutici di tutto il mondo. Sono 24.000 i farmaci in sviluppo nel mondo, di cui 8.000 quelli orfani (destinati a patologie rare), grazie a investimenti in ricerca e sviluppo da parte delle imprese pari a 2.000 miliardi di dollari tra il 2025 e il 2030. Ma anche i farmaci stanno cambiando.
“Si è passati dai ‘blockbuster’ alla medicina di precisione” segnala Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, nel corso dell’Assemblea pubblica che riunisce a Roma gli espondenti di un settore volano di innovazione.
Payback: Tavolo di concertazione per ridurre quello del pharma
E di pari passo anche la ricerca sta cambiando, grazie alle tecnologie. L‘intelligenza artificiale ha fatto registrare una crescita del 300% sull’identificazione di molecole in sviluppo con 67 potenziali nuovi farmaci. “In questo scenario serve un cambio di rotta evidente e rapido. Le regole di 20 anni fa non possono essere adatte a un mondo radicalmente diverso e in continua evoluzione”, continua Cattani. Segnalando il +33% nelle domande di brevetto negli ultimi 5 anni in Italia, contro il +18% della media Ue.
Come cambia la ricerca sui farmaci
Insomma, il settore è in evoluzione e la promessa è quella di terapie sempre più mirate e intelligenti, più efficaci e con meno effetti collaterali. “La salute deve diventare prioritaria e l’industria farmaceutica deve essere percepita come un’alleata su cui contare”, è l’auspicio di Cattani.
Parole colte dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha assicurato: “Stiamo lavorando per continuare a sostenere fortemente il vostro comparto, che rappresenta una fetta molto consistente delle nostre esportazioni. Direi che è uno dei fiori all’occhiello del nostro sistema produttivo e proprio grazie alla qualità riusciamo ad occupare grandi spazi di mercato a livello internazionale”.
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