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Occorre agire in modo più deciso a livello europeo per eliminare le agevolazioni ai combustibili fossili e fornire chiare istruzioni agli Stati membri per arrivare al traguardo.
L’invito arriva dal Comitato economico e sociale europeo (Cese) nel parere pubblicato il 2 luglio 2025. Secondo l’Organo consultivo Ue, la Commissione europea, nell’ambito delle raccomandazioni emesse per il semestre europeo, dovrebbe definire precisamente le azioni che i vari Paesi devono intraprendere per l’eliminazione graduale delle sovvenzioni alle fonti fossili di energia. Inoltre, nei Piani nazionali per l’energia e il clima andrebbero indicate precise scadenze finali e intermedie per tale soppressione.
Il Cese suggerisce un approccio graduale al problema. Andrebbero eliminate per prime le sovvenzioni ai combustibili fossili più dannosi sul piano ambientale e sociale. Gli aiuti non mirati dovrebbero essere aboliti, quelli diretti in specifico ad aiutare famiglie o imprese vulnerabili possono, se necessario, essere eliminati in modo più graduale sostituendoli con incentivi alla decarbonizzazione.
Inoltre, il Comitato sollecita l’Esecutivo europeo, in sede di revisione del regolamento 2018/1999/Ue sulla governance dell’energia e del clima, a proporre un cambiamento nella definizione di “sovvenzioni ai combustibili fossili” che includa anche gli aiuti indiretti. Fondamentale è poi che vada avanti il procedimento di approvazione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici, presentata nel 2021 e al momento ferma.
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