Il versamento del diritto camerale, scadenza che accompagna il versamento delle imposte sui redditi, diventa più semplice e sicuro grazie al nuovo servizio di Unioncamere
Il versamento del diritto annuale camerale deve essere effettuato entro il medesimo termine previsto per il versamento del saldo delle imposte dovute per l’anno precedente, e del primo acconto dell’anno in corso. È altresì prevista la possibilità di versare “in seconda scadenza”, con la maggiorazione dello 0,4 per cento.
La procedura di calcolo è nota: importi in misura fissa per le ditte individuali, ed in misura variabile per le società, le quali devono anche tenere conto del “fatturato”, come da tabella a seguire.
Il “fatturato” per il diritto annuale
Per la determinazione del fatturato torna utile consultare i chiarimenti forniti dal Ministero dello sviluppo economico con Nota n. 19230 del 3/03/2009. In sintesi, i valori di riferimento sono da rintracciarsi nella dichiarazione IRAP.
Limitandoci al caso più comune, ovvero le imprese industriali e commerciali, le società di capitali dovranno rintracciare i valori rilevanti nella Sezione I della dichiarazione IRAP, considerando la somma dei ricavi delle vendite e delle prestazioni e degli altri ricavi e proventi.
Per le società di persone, invece, occorre considerare i ricavi di cui all’art. 85, comma 1, a), b), f) e g) del TUIR, senza considerare l’eventuale adeguamento spontaneo finalizzato a migliorare l’ISA, indicatore sintetico di affidabilità fiscale.
Determinato l’ammontare del “fatturato” 2024, rilevante ai fini del diritto dovuto per il 2025, occorre altresì tenere in considerazione le decisioni assunte dalle singole Camere di Commercio, che potrebbero aver deliberato delle maggiorazioni alle tabelle standard, e tenere altresì in considerazione eventuali unità locali.
La gestione delle unità locali
La presenza di unità locali è, generalmente, uno degli aspetti più difficoltosi da gestire; infatti, nella pratica di studio, normalmente il diritto camerale viene gestito con i software gestionali interni, circostanza questa che impone di tenere attenta memoria di tutte le unità locali aperte/chiuse da ciascun contribuente assistito.
Definito lo scenario delle unità locali presenti, anche i successivi passaggi non sono agevoli. Occorre, infatti, calcolare l’importo base per ciascuna unità locale, pari al 20 per cento del dovuto per la sede, con un massimo di 200 euro, poi applicare una riduzione del 50 per cento, e infine la maggiorazione assunta da ciascuna CCIAA. Il tutto considerando 5 decimali, per poi arrivare ad arrotondare a quanto ottenuto prima al centesimo e poi all’euro.
Questa sintetica descrizione delle operazioni da effettuare è già di per sé sufficiente a dimostrare come il calcolo del diritto annuale possa risultare particolarmente complesso, a partire dalla puntuale verifica delle unità locali operative, per arrivare alla definizione delle somme dovute e alla compilazione del modello F24, codice tributo 3850, con distinta indicazione a seconda della CCIAA di riferimento della sede e di ciascuna unità locale.
Il servizio di Unioncamere
Il tutto può essere estremamente semplificato grazie ad un nuovo servizio on line messo a disposizione da Unioncamere, raggiungibile all’apposito link.
Ricorrendo al servizio, di fatto, non si rischia di “dimenticare” qualche unità locale, poiché l’inserimento del codice fiscale dell’impresa interessata fa sì che il sistema camerale tenga conto della specifica “composizione” dell’impresa quanto a sede ed unità locali, anche se ubicate in luoghi diversi e quindi facenti capo a diverse CCIAA.
Procedendo con l’inserimento del codice fiscale, l’unica informazione che viene richiesta è quella dell’inserimento del fatturato, variabile che ovviamente non può essere conosciuta da Unioncamere, quanto meno in questo momento, visto che le dichiarazioni IRAP non sono ancora state trasmesse.
Effettuato questo semplice passaggio, sarà il sistema camerale a calcolare il dovuto, tenuto conto anche di tutte le unità locali. Diviene quindi impossibile sbagliare (salvo l’inserimento di un fatturato errato), sia sotto il profilo dei conteggi che sotto il profilo delle variabili da considerare (UL).
Il sistema restituisce immediatamente il modello F24, pronto per il versamento (o per una verifica incrociata con quello generato dai gestionali internamente utilizzati); volendo, è possibile richiedere l’invio del dettaglio dei conteggi via e-mail.
Infine, se si vuole evitare anche la presentazione del modello F24, è anche possibile procedere immediatamente al versamento on line, selezionando l’apposito pulsante “PagoPa”.
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