Nasce Ohana, l’app di «incontri» per le famiglie: una piazza virtuale per trovare sostegno (e amici)


di
Laura Magna

Per crescere un bambino serve un villaggio. Ma nelle città la rete di supporto viene meno. E allora serve uno strumento che consenta di ricrearla. Ohana serve a questo: un luogo virtuale che allarga il «family circle». Per condividere il viaggio della genitorialità

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Ci vuole un villaggio per crescere un bambino. Eppure, soprattutto nelle grandi città, città di passaggio, dove spesso ci si trasferisce per lavorare e poi si mette su famiglia, sempre più mamme e papà si trovano a crescere i figli completamente soli. Ovvero senza quella rete di sostegno naturale, familiare e sociale – quel «villaggio» di cui sopra- che un tempo era fatta di nonni, amici di quartiere, vicini di casa. E se la frenesia della vita moderna sottrae tempo e occasioni per coltivare relazioni, la tecnologia può restituirne almeno in parte il senso più autentico. 

Nasce con questo obiettivo Ohana – The Family Circle, la prima piattaforma digitale italiana pensata per connettere le famiglie tra loro, aiutandole a condividere esperienze e superare, insieme, le piccole e grandi sfide della genitorialità.
Il nome Ohana, che in hawaiano significa «famiglia» (come ci ha insegnato un noto film di Disney) nel senso più inclusivo e allargato del termine, racconta già lo spirito del progetto: un invito a sentirsi parte di una comunità unita da legami solidali. «Vogliamo offrire uno strumento semplice e concreto per allargare ogni giorno di più la propria ohana — un luogo digitale e reale dove sentirsi meno soli e parte di una comunità che cresce insieme», spiega Maria Paola Carlucci, manager e co-fondatrice dell’iniziativa.




















































Ohana e le altre app per famiglie (perché l’isolamento urbano è questione globale)

Insomma, Ohana è uno spazio pensato per allacciare relazioni di supporto reale in un mondo in cui creare rapporti è sempre più difficile. Un modello che non è un unicuum, proprio a testimonianza del fatto che sottostante vi sia un’esigenza reale e diffusa. Un esempio affine è quello, nel Regno Unito, di Peanut, social network per neo-mamme e mamme in divenire, con 1,6 milioni di utenti in Gran Bretagna, Usa e Canada. 
Negli Stati Uniti, app come The Family Core e OurFamilyWizard offrono calendari condivisi, geolocalizzazione e messaggistica per famiglie – anche in situazioni di co-parenting – con centinaia di migliaia di utenti attivi.

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Come funziona l’app Ohana

Ohana si colloca in questa scia. L’app, disponibile gratuitamente per iOS e Android, si rivolge alle famiglie con bambini tra 0 e 12 anni, ma anche a genitori single, nonni, caregiver e associazioni che operano nel sociale. Attivando la geolocalizzazione, gli utenti possono scoprire oltre 600 luoghi ed eventi family-friendly già mappati in tutta Italia: parchi, ludoteche, laboratori, attività all’aperto. Ma soprattutto possono incontrarsi, organizzare momenti di socialità come un picnic o un giro in bicicletta, e contribuire a segnalare nuove iniziative. La piattaforma prevede anche un marketplace per lo scambio di prodotti di seconda mano, un aiuto concreto — e sostenibile — per le famiglie.

Un’idea che nasce per colmare il vuoto creato dall’isolamento urbano

Alla base c’è un bisogno reale e urgente. Secondo il report dell’Innovation Team del Gruppo Cerved per Confimprese dal titolo indicativo «Più figli in famiglia, meno mamme al lavoro» più del 35% dei genitori dichiara di avere difficoltà a conciliare la propria vita professionale con la cura dei figli e il 40% desidera trascorrere più tempo con i propri figli nel 2022, rispetto al 2019.  
Una ricerca condotta dalla stessa Ohana su un campione di mille genitori, rappresentativo anche delle famiglie con figli disabili e attento ai temi della diversity, equity & inclusion, conferma quanto già emerso in studi come il report «Le Equilibriste» di Save the Children: la difficoltà crescente nel conciliare vita familiare e lavorativa e l’importanza di un tempo libero di qualità, che possa rafforzare le relazioni genitori-figli.
Ohana punta proprio a questo: trasformare uno schermo in una porta aperta sul mondo reale, dove le famiglie possano trovare risorse, amicizie, momenti di condivisione. Perché oggi, più che mai, la comunità è un valore da riscoprire. Anche grazie alla tecnologia.


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