Monica Vitti: L’Asta Rivelatrice di una Collezione Privata


Monica Vitti: Un’Eredità d’Arte tra Schermi e TeleIl mondo dell’arte italiana si arricchisce di un’eco commovente: la dispersione, attraverso un’asta di Finarte, di una collezione privata che rivela un aspetto meno noto, ma altrettanto profondo, della figura di Monica Vitti. L’attrice, icona della commedia all’italiana e musa ispiratrice di registi come Antonioni, si rivela anche come appassionata e attenta collezionista, custode di opere che dialogano con la sua sensibilità e il suo intelletto raffinato. L’asta, in programma a Milano il 2 luglio, offre uno sguardo inedito su un universo privato, testimonianza di un amore sincero per l’arte che trascendeva i riflettori.Il cuore della collezione è rappresentato da tre opere di spicco: due dipinti di Giorgio de Chirico e un’opera di Giacomo Balla. *Bagni misteriosi* (1935), un olio su tela di dimensioni contenute (69,7 x 49,7 cm), offre una finestra sul periodo metafisico dell’artista. Fabio Benzi, storico dell’arte, ne sottolinea l’importanza come trasposizione pittorica di una litografia contenuta nel volume *Mythologie* di Jean Cocteau. L’opera, intrisa di simbolismo, attinge ai ricordi d’infanzia del pittore, evocando l’atmosfera dei bagni a Volos in Grecia. La figura che entra nella cabina, un autoritratto del pittore stesso, aggiunge un ulteriore livello di interpretazione, rendendo l’opera particolarmente preziosa. Accanto a *Bagni misteriosi* si presenta *Niobe* (1921), tempera su tela che riflette l’interesse di De Chirico per l’antichità classica e il gruppo scultoreo romano dei Niobidi. Un aneddoto di Benzi riporta un ricordo personale, legato a una mostra a Palazzo delle Esposizioni che collocò De Chirico anche come figura di spicco del “ritorno all’ordine” in arte. Un momento di intimità con la Vitti, durante un pranzo a Fregene, rivelò un velo di incertezza sulla sorte dei dipinti, forse premonizioni di una malattia che l’avrebbe poi colpita.A completare il nucleo delle opere provenienti dalla collezione della Vitti, si aggiunge *Compenetrazione iridescente* (1912), una tempera su carta di Giacomo Balla, studio preliminare per *Penetrazione + spazio*. L’opera, di dimensioni ridotte (19 x 26,5 cm), testimonia la ricerca futurista dell’artista, focalizzata sulla dinamicità e la fusione dei piani visivi. Sul verso dell’opera, un studio a grafite ne documenta il processo creativo.L’asta non si limita a celebrare il gusto artistico di Monica Vitti; essa rappresenta un’occasione per ammirare opere d’arte di grande valore. Tra i 150 lotti in vendita, spicca il primo dipinto di Alberto Burri, *Texas* (1945), realizzato durante il suo internamento in un campo di concentramento in Texas, dove, da medico, scoprì la sua vocazione artistica. Altre opere di rilievo includono serigrafie di Andy Warhol dedicate a Mao Tse Tung, opere di Piero Dorazio, una scultura in ceramica di Giosetta Fioroni e un olio su tela di Titina Maselli, *Camion*.La vendita all’asta della collezione di Monica Vitti non è solo un evento di mercato; è un omaggio a una donna eccezionale, attrice di straordinario talento e appassionata d’arte, capace di incarnare l’eleganza e l’intelligenza del suo tempo. Le opere che essa amò e custodì, ora, ritornano al pubblico, testimoniando un’eredità artistica che continua a ispirare e a commuovere.



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