Metalmeccanici, contratto in salita. Ma le imprese adesso aprono (dopo mesi di scontri e scioperi)

Sabato è finita con una fumata nera, ma il prossimo incontro tra sindacati dei metalmeccanici e associazioni datoriali potrebbe riservare delle sorprese. Dopo lo sciopero e le proteste di venerdì, la ministra del Lavoro Marina Calderone ieri mattina ha chiamato al ministero i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, da una parte, e Federmeccanica e Assistal, dall’altra, per un cercare un dialogo sulla vertenza del rinnovo del contratto interrotta dallo scorso novembre. Nonostante il clima di tensione, alla fine dell’incontro entrambe le parti hanno mostrato una certa apertura al confronto, cosa inattesa dopo mesi di scontri, manifestazioni e 40 ore complessive di scioperi.

Fim, Fiom e Uilm hanno espresso «la volontà di riprendere la trattativa senza pregiudiziali anche a fronte della disponibilità del ministero del Lavoro ad agevolare la strada per riaprire il confronto». Ma anche 

Federmeccanica e Assistal, qualche ora dopo, in una nota hanno sottolineato: «Nell’incontro abbiamo colto una novità: la disponibilità del sindacato a discutere di tutto senza nessuna pregiudiziale. Se questo sarà confermato Federmeccanica non si sottrarrà al confronto con l’obiettivo di rinnovare il contratto a condizioni compatibili per tutte le imprese nel rispetto delle regole». Parole che hanno colto di sorpresa i sindacati che la mattina avevano registrato invece l’ennesimo no a tutte le loro richieste (aumenti salariali superiori all’inflazione, certezze per i precari, orari di lavoro più flessibili): «Prendiamo atto della rettifica – scrivono -: ribadiamo la nostra volontà a confrontarci senza pregiudiziali e restiamo quindi in attesa di una concreta comunicazione di riapertura del negoziato».

Non nasconde soddisfazione la ministra Calderone su questo primo spiraglio. Spiega di aver voluto convocare l’incontro per «dare un grande segnale di attenzione ad un comparto strategico, la meccanica» cercando di «agevolare il dialogo nell’interesse esclusivo del Paese, ferma restando la sovranità delle parti sociali». Conferma di voler «restare accanto alle parti sociali» e di «essere disponibile a favorire ulteriori momenti di confronto, scevro da pregiudiziali». 

Ora manca solo la data del prossimo incontro. Ma prima bisognerà attendere l’esito dell’incontro di giovedì al ministero con Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. E il 10 luglio alla guida di Federmeccanica, al posto di Federico Visentin, arriverà Simone Bettini.