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Oltenița, contea di Călărași – © Ciocan Cosmina Carmen/Shutterstock

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L’ampio supporto ricevuto dal candidato sovranista George Simion alle elezioni presidenziali romene dello scorso maggio coincide in buona parte con le aree del paese meno in grado di assorbire efficacemente i fondi di coesione UE. Un’analisi socioeconomica del voto

(Originariamente pubblicato dal nostro partner di progetto Pressone )

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La Romania “sovranista” si espande su nove contee in cui il candidato dell’AUR, George Simion, ha ottenuto oltre il 55% dei voti alle elezioni presidenziali dello scorso maggio.

Queste nove contee appartengono alle “aree svantaggiate” della Romania, per le quali l’Unione europea stanzia fondi di coesione destinati a sostenere lo sviluppo e migliorare il tenore di vita al fine di ridurre le disparità regionali.

Sette delle nove contee in cui Simion ha ricevuto oltre il 55% dei voti hanno attratto la minor quantità di fondi di coesione UE negli ultimi 11 anni. Pur essendo tra le contee con il più alto tasso di assorbimento dei fondi UE, anche Tulcea e Suceava hanno votato per Simion.

Le aree svantaggiate sono definite come quelle in cui il reddito della popolazione è inferiore al 75% della media del PIL pro capite dell’UE.

La mappa elettorale del secondo turno delle presidenziali rivela l’esistenza di una “Romania profonda”, una Romania profondamente “sovranista”, concentrata nelle contee in cui Simion ha trionfato. Si tratta di Gorj (Simion: 61,48%), Tulcea (58,33%), Călărași (58,12%), Caraș-Severin (57,59%), Suceava (57%), Olt (57%), Giurgiu (56,01%), Mehedinți (56%), Ialomița (55,57%).

Se sovrapponiamo la mappa elettorale a quella dei fondi di coesione dell’UE assorbiti nelle regioni svantaggiate della Romania, vediamo che sette delle contee in esame (Călărași, Ialomița, Giurgiu, Olt, Gorj, Caraș-Severin, Mehedinți) si collocano all’ultimo posto in termini di assorbimento dei finanziamenti dell’UE tra il 2014 e il 2020 (con estensioni fino al 2023/2024).

Invece, Suceava (57% per Simion) e Tulcea (58,33% per Simion) sono tra le contee con i migliori risultati nell’attrarre fondi di coesione dell’UE.

Il neo-presidente Dan ha dichiarato in un’intervista alla CNN che l’ascesa dei partiti di estrema destra, almeno in Romania, ha una spiegazione più sociale che ideologica.

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Questa “spiegazione sociale” ha un fondamento reale: le contee in cui Simion ha nettamente battuto Dan alle presidenziali sono in gran parte le stesse in cui sono stati assorbiti meno finanziamenti UE per la coesione e lo sviluppo regionale. Come caso di studio, prendiamo Gorj (61,48% a Simion) e Ialomița (55,57%).

Gorj: oltre 200 progetti provenienti dai fondi di coesione, di cui solo un paio per infrastrutture o per migliorare il tenore di vita.

La mappa elettorale di Gorj è completamente a favore di Simion, con una sola eccezione: il comune di Arcani, dove ha vinto Nicușor Dan (54,82% contro il 45,18% di Simion).

Negli ultimi 11 anni, Gorj ha assorbito 354,77 milioni di euro in fondi di coesione, una cifra inferiore alla media nazionale. Questi fondi hanno coperto 252 progetti, la maggior parte dei quali provenienti dai Programmi operativi regionali (POR) e dal Programma operativo grandi infrastrutture (LIOP). Ciò equivale ad una media di circa 32 milioni di euro all’anno, per l’intera contea.

Analizzando i 252 progetti, si nota che la maggior parte di essi si è concentrata sulla modernizzazione o l’acquisto di attrezzature per le imprese locali e sulla “gestione della crisi COVID-19” (una tendenza riscontrata in tutta Europa).

Un terzo dei fondi UE è stato speso per progetti infrastrutturali locali: 55,41 milioni di euro per la “costruzione di infrastrutture che consentirebbero la tangenziale dell’area di Târgu Jiu”, 21,38 milioni per “l’ampliamento e l’ammodernamento del trasporto pubblico (filobus)”, 18,82 milioni per l’ammodernamento della strada provinciale DJ675C, altri 15,42 per l’ammodernamento della DJ675B e 7,82 per la ristrutturazione della DJ671B.

Nella città di Rovinari (dove Simion ha ricevuto il 77,42% dei voti) sono stati realizzati ben 15 progetti. Solo sei miravano direttamente al miglioramento delle condizioni di vita: la ristrutturazione di due condomini, un progetto di edilizia popolare, la ristrutturazione di un asilo nido e due progetti per l’ammodernamento del trasporto pubblico e dell’illuminazione stradale.

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Ialomita: Nicusor Dan ha vinto a Slobozia e Urziceni, dove sono stati approvati importanti progetti infrastrutturali UE. Il resto della contea è a favore di Simion.

A Ialomița, la situazione è simile. Negli ultimi 11 anni, sono stati implementati solo 140 progetti locali, per un totale di 220,6 milioni di euro.

Un totale di 53,95 milioni di euro è stato speso per due progetti di ammodernamento delle strade provinciali.

Altri 13 milioni di euro sono stati destinati a due distinti progetti di trasporto pubblico a Slobozia, dove Nicușor Dan ha ottenuto il 56,96% dei voti contro il 43,04% di Simion.

A Slobozia, altri quattro milioni di euro sono stati stanziati attraverso due progetti dedicati alla modernizzazione dell’ospedale di emergenza della contea.
4,86 milioni di euro sono stati stanziati per lo “sviluppo comunitario” nel comune di Valea Ciorii (Simion: 67,79% contro Dan: 32,21%).

Altri 2,69 milioni di euro di fondi di coesione sono stati spesi per la ristrutturazione dell’ospedale di Urziceni (a Urziceni, Dan ha ottenuto oltre il 56% dei voti).
1,01 milioni di euro sono stati stanziati anche a Ialomița per un programma di formazione professionale per 411 giovani disoccupati di età compresa tra 16 e 29 anni.

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Andamenti simili si possono osservare a Tulcea e Suceava, contee che hanno votato in gran parte per Simion, mentre il voto a favore di Dan è arrivato dai capoluoghi di contea e dalle città più grandi, che hanno beneficiato della maggior parte dei progetti infrastrutturali (riqualificazione stradale, ospedali, scuole, trasporti pubblici, ecc.).

A Tulcea, ad esempio, una contea che si colloca al terzo posto a livello nazionale in termini di assorbimento del fondo di coesione, la stragrande maggioranza di questi fondi è stata spesa per programmi di “miglioramento della competitività delle PMI” e per l’acquisto di beni e attrezzature per le imprese locali.

1,96 milioni di euro di fondi di coesione sono stati spesi per “misure integrate nelle scuole svantaggiate” per “servizi educativi di qualità” e “programmi per prevenire l’abbandono scolastico precoce”.

Altri 1,38 milioni di euro sono stati spesi per la costruzione di una fabbrica di mobili nella regione e 230.000 euro sono stati destinati alla “modernizzazione del sistema di approvvigionamento idrico nel comune di Smârdan”.

Cosa sono le aree svantaggiate e come vengono definite ai fini dei finanziamenti di coesione dell’UE?

Come ha precedentemente spiegato Pressone, “fondi di coesione” è il termine generico per i programmi di investimento europei volti ad aiutare la Romania a ridurre il divario tra le aree più povere e quelle più sviluppate.

Tra questi figurano: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per colmare il divario di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo (FSE) focalizzato sullo sviluppo sociale e sull’impatto sociale, il Fondo di coesione e il Fondo per una transizione giusta.

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Durante il periodo di finanziamento 2014-2020 (utilizzato qui per correlarlo ai risultati delle elezioni presidenziali del 2025), la Romania ha registrato un tasso di assorbimento del 93,23%. È opportuno notare che questo dato include proroghe: alcuni finanziamenti sono stati prorogati fino al 2023-2024.

Secondo la Commissione Europea, la “mappa degli aiuti regionali” per la Romania definisce le aree ammissibili agli aiuti agli investimenti.

Nel caso della Romania, sono ammissibili le regioni che coprono l’89,34% della popolazione. Tra queste, sette regioni (Nord-Ovest, Centro, Nord-Est, Sud-Est, Muntenia Meridionale, Oltenia Sud-Occidentale e Ovest) che sono tra le più svantaggiate dell’UE, con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE. Sono inoltre idonei 28 comuni nella zona di Ilfov.

Un quadro completo e trasparente dell’attuale situazione del Fondo di coesione in Romania è disponibile sul sito web ufficiale della Commissione europea.

La Romania dispone di un bilancio del Fondo di coesione di 44 miliardi di euro da spendere entro il 2027.

Dal periodo di finanziamento 2021-2027, la Romania ha finora assorbito meno del 10% dei fondi UE stanziati. Più precisamente, il ministro degli Investimenti e dei progetti europei, Marcel Boloș, ha dichiarato che la Romania ha finora assorbito il 9,4% dei fondi stanziati.

“Il nostro obiettivo è chiudere maggio con 1,8 miliardi di euro inviati alla Commissione, e probabilmente riceverli entro la fine di giugno o l’inizio di luglio. Abbiamo anche una nuova tranche di richieste di pagamento in programma per luglio, per un valore di circa 1,5 miliardi di euro, in modo da ricevere un’altra tranche dalla Politica di coesione, che dispone di fondi superiori a quelli del PNRR”, ha dichiarato Boloș.

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Boloș ha spiegato che la Romania ha stanziato 30 miliardi di euro nell’ambito della Politica di coesione per il periodo 2021-2027. A questi, la Romania deve aggiungere 14 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale.

“Il bilancio totale da gestire è di 44 miliardi di euro. Questi fondi devono essere spesi entro il 31 dicembre 2029. Si aggiungono al PNRR, ed è per questo che l’assorbimento di questo importo significativo rimane una priorità, insieme al PNRR, per lo sviluppo e la modernizzazione della Romania”, ha dichiarato Marcel Boloș.

 

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto “Cohesion4Climate” cofinanziato dall’Unione europea. L’UE non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto; la responsabilità sui contenuti è unicamente di OBCT.

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