Colt Italia, ricerca: “Un’azienda italiana su quattro spende almeno 750mila dollari all’anno in AI”


Una ricerca recente condotta da Colt Technology Services ha rivelato che un numero crescente di aziende italiane sta scommettendo sull’intelligenza artificiale come motore di crescita. Il report, che ha coinvolto oltre 1.200 leader IT in 13 paesi, evidenzia un trend significativo nelle aziende italiane. “Le aziende italiane stanno compiendo grandi passi nel campo dell’intelligenza artificiale: una su quattro investe almeno 750mila dollari all’anno nell’AI,” dichiara Carlo Azzola, country manager di Colt Italia. Un dato che supera la media globale, dove solo un’impresa su cinque raggiunge tale livello di spesa. Un segnale forte di come l’Italia stia cercando di sfruttare il potenziale trasformativo dell’AI, migliorando non solo l’efficienza operativa ma anche l’esperienza dei propri clienti.

Le priorità di investimento dell’AI nelle aziende italiane

La ricerca ha anche analizzato come le aziende italiane stiano distribuendo i propri investimenti in AI. Il 40% degli intervistati ha dichiarato di voler sfruttare l’AI per migliorare l’esperienza dei clienti, il dato più alto tra i paesi analizzati. Inoltre, il 35% degli intervistati ha dichiarato di focalizzarsi su innovazione e sviluppo di prodotti AI-driven, mentre un altro 35% prevede di utilizzare l’AI per la gestione della forza lavoro. Altri settori di investimento includono la cybersecurity e il rilevamento delle minacce (32%) e l’ottimizzazione dei processi aziendali (33%).

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Confronto internazionale: Italia a metà strada

Mentre le aziende italiane stanno facendo significativi passi in avanti nell’adozione dell’AI, i dati globali rivelano che paesi come Giappone, Stati Uniti, Germania e Regno Unito sono più avanti nell’investimento in AI. In Giappone, ad esempio, il 90% delle aziende sta già investendo o pianificando di farlo a breve, mentre negli Stati Uniti e nel Regno Unito, le percentuali sono rispettivamente dell’84% e del 69%. In Italia, solo il 51% delle aziende ha dichiarato di investire attivamente in AI.

Tuttavia, l’Italia sta recuperando terreno, con un interesse crescente nell’innovazione digitale, e molti sono i settori in cui le imprese italiane vedono potenzialità: dal miglioramento della customer experience alla gestione della forza lavoro, fino alla cybersecurity.

Il futuro dell’AI in Italia: automazione e cybersecurity al centro

Guardando al futuro, la ricerca mostra come molte aziende italiane prevedano di concentrare i propri investimenti nell’automazione, un’area di particolare interesse per il 37% degli intervistati. Accanto a questo, la cybersecurity (35%) e il miglioramento dell’esperienza del cliente (33%) rimangono tra le principali priorità.

Anche se la spesa in AI continua ad aumentare, il focus per molte aziende italiane rimane sulla capacità di integrare queste nuove tecnologie nei processi aziendali esistenti, con una particolare attenzione all’efficienza operativa e alla sicurezza.

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Le priorità IT globali: differenze di approccio tra le nazioni

La ricerca non si limita a esplorare la situazione in Italia, ma analizza anche le tendenze globali. Ad esempio, Regno Unito e Stati Uniti si concentrano maggiormente sulla flessibilità della rete e sull’esplorazione di nuovi flussi di entrate attraverso la rete, con il 32% e il 30% rispettivamente. Al contrario, Giappone e Germania danno la priorità alla riduzione dell’impatto ambientale delle infrastrutture (35% e 30%).

In Italia, la collaborazione e le soluzioni di comunicazione rappresentano un’area chiave di interesse, con il 34% delle aziende che la considera una priorità, seguita da un forte impegno verso la digitalizzazione dei processi aziendali.

Le parole di Colt: una visione per il futuro

Buddy Bayer, Chief Operating Officer di Colt, ha sottolineato l’importanza di questa ricerca: “Questa ricerca è un’occasione imperdibile per osservare dietro le quinte e scoprire come le aziende stanno investendo e applicando l’AI nella vita quotidiana e mostra quante priorità IT le aziende stanno cercando di bilanciare.” Secondo Bayer, le differenze tra i mercati non impediscono una visione globale connessa, dove un’infrastruttura digitale sicura è essenziale per garantire la crescita e l’evoluzione delle aziende.

Conclusioni

I dati presentati dalla ricerca di Colt dipingono un quadro positivo per l’adozione dell’AI in Italia, con le aziende italiane pronte a investire risorse significative in innovazione e trasformazione digitale. Sebbene l’Italia non sia ancora ai vertici globali in termini di spesa, l’impegno crescente verso l’AI e l’interesse per la sua applicazione in vari ambiti aziendali segnano un passo importante nel panorama digitale del paese.

In un mondo sempre più interconnesso, l’adozione dell’AI potrebbe essere la chiave per le aziende italiane per rimanere competitive, sia a livello nazionale che internazionale.



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