Superbonus: gestione crediti, cantieri aperti e scadenze ENEA


Scopri gli ultimi aggiornamenti su cantieri aperti, gestione dei crediti fiscali e scadenze ENEA indispensabili per il Superbonus

Il Superbonus è stato il più potente incentivo fiscale mai introdotto nel settore edilizio. Nato per rilanciare l’economia post-Covid, copriva fino al 110% dei costi per interventi di riqualificazione energetica e antisismica, anche in assenza di capienza fiscale, grazie a strumenti come la cessione del credito e lo sconto in fattura.

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L’impatto sui conti pubblici, tuttavia, è stato considerevole: oltre 150 miliardi di euro tra 2021 e 2023, pari al 4% del PIL. A fronte di un boom di interventi, si sono registrati aumenti anomali dei prezzi (+50% secondo il CCI), difficoltà operative e numerosi casi di abuso. Questo ha spinto il governo a intervenire, riducendo le aliquote, restringendo la platea dei beneficiari e riscrivendo l’impianto normativo.

Per questo motivi il Superbonus ha cambiato progressivamente volto diventando sempre più selettivo, più sostenibile e più complesso da gestire.

Per imprese e professionisti AEC, questo significa affrontare nuove sfide operative, tra adempimenti tecnici, scadenze strette e controlli rafforzati. Per affrontare questa transizione con maggiore consapevolezza, molti professionisti si stanno dotando di software per la gestione dei bonus edilizi utili per monitorare documentazione, scadenze e flussi di credito, ottimizzando la gestione operativa in un quadro normativo sempre più articolato.

In questo articolo analizziamo l’evoluzione del Superbonus e approfondiamo i principali nodi da sciogliere: scadenze imminenti, cantieri ancora aperti, nuove regole ENEA e gestione dei crediti fiscali.

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La progressiva rimodulazione delle aliquote

Le modifiche normative hanno ridotto progressivamente l’aliquota del Superbonus. Dal 1° gennaio 2023, il 110% è sceso al 90% per le spese sostenute in quell’anno, per poi ridursi ulteriormente al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025.

Parallelamente a questa riduzione percentuale, è stata ristretta anche la platea dei beneficiari. Mentre inizialmente l’agevolazione era accessibile a un’ampia gamma di soggetti, le case singole hanno perso la proroga già a fine 2022. Dal 2025, il Superbonus è riservato principalmente a condomini, persone fisiche proprietarie di edifici composti da due a quattro unità immobiliari, e organizzazioni no-profit come ONLUS, Organizzazioni di Volontariato (ADV) e Associazioni di Promozione Sociale (APS). Questo significa che il mercato per i professionisti dell’edilizia si è significativamente alterato, con un focus che deve spostarsi interamente su condomini e specifiche entità sociali, richiedendo diversi approcci nella gestione dei progetti, nelle relazioni con i clienti e nella pianificazione finanziaria.

Anno Aliquota Superbonus Soggetti Beneficiari Principali Note
2023 90% Condomini, Unifamiliari (con requisiti specifici), ONLUS/ADV/APS Unifamiliari con CILAS presentata al 25/11/2022 o SAL al 30% al 30/09/2022.
2024 70% Condomini, ONLUS/ADV/APS Le unifamiliari sono state progressivamente escluse, salvo specifici casi.
2025 65% Condomini, persone fisiche proprietarie di edifici 2-4 unità immobiliari, ONLUS/ADV/APS Il Superbonus non è più riconosciuto per i nuovi interventi avviati dopo il 15/10/2024.

Cantieri aperti: le nuove regole operative

I cantieri ancora aperti affrontano ostacoli significativi: normative fiscali ed edilizie spesso non allineate, tempi ristretti e incertezze interpretative mettono in difficoltà imprese e professionisti. Uno dei rischi maggiori è la perdita del diritto alla detrazione per i lavori non ultimati entro le scadenze previste, con conseguenze pesanti anche per chi ha già fruito dello sconto in fattura o ceduto il credito.

La questione dei “crediti incagliati” è emblematica: si stimano circa 30 miliardi di euro bloccati, con impatti diretti su 33.000 imprese e 350.000 famiglie. In molti casi, la mancanza di liquidità impedisce di completare i lavori, che a loro volta diventano non agevolabili, aggravando la crisi finanziaria.

Le comunicazioni ENEA: adempimenti e scadenze cruciali

L‘ENEA ha attivato il portale per l’invio delle asseverazioni tecniche relative agli Stati di Avanzamento Lavori (SAL) e alla chiusura degli interventi. Una scadenza chiave è fissata al 2 ottobre 2025 per i lavori conclusi, con i 90 giorni calcolati dalla data di pubblicazione ufficiale.

Il nuovo Decreto Legge 39/2024 ha aumentato il livello di controllo e trasparenza, introducendo requisiti più dettagliati nelle comunicazioni: oltre all’APE ante e post intervento, ora sono obbligatori i dati catastali dell’immobile, l’elenco delle spese sostenute entro il 30 marzo 2024, le previsioni per il 2025 e le relative percentuali di detrazione. Questo passaggio segna un cambio di paradigma: l’adempimento ENEA non è più una semplice formalità, ma un elemento cruciale per la conformità normativa e la gestione del rischio.

Tipo di Comunicazione Scadenza Contesto Rilevante Documenti Richiesti (Esempi)
Asseverazione Finale Entro 90 giorni dalla fine lavori (es. 02/10/2025 per lavori conclusi nel 2025) Lavori conclusi (utilizzo diretto, cessione, sconto in fattura) Copia polizza assicurativa, APE ante/post intervento, Fatture spese, Computo metrico, Dettagli catastali, Spese sostenute/da sostenere (fino 2025), Percentuali detrazioni
Asseverazione SAL 30% Entro 90 giorni dalla data SAL Per cessione del credito/sconto in fattura (se applicabile) Come sopra, specifico per il SAL del 30%
Asseverazione SAL 60% Entro 90 giorni dalla data SAL Per cessione del credito/sconto in fattura (se applicabile) Come sopra, specifico per il SAL del 60%

La gestione dei crediti fiscali: come cambia il quadro normativo

Con le recenti modifiche normative, il sistema di fruizione e gestione dei crediti fiscali legati agli incentivi edilizi è profondamente cambiato. Di seguito i punti chiave che sintetizzano le principali novità e le loro conseguenze per imprese e contribuenti.

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Il Decreto Legge 39/2024, convertito in legge il 28 maggio, ha segnato un cambio radicale nel sistema degli incentivi fiscali. Per i nuovi interventi, viene abrogata la possibilità di cedere il credito o richiedere lo sconto in fattura, almeno per i soggetti privati. Due strumenti centrali che avevano reso il Superbonus accessibile anche in assenza di liquidità o capienza fiscale, ora non sono più disponibili. Il settore delle costruzioni ha reagito con allarme: Assimpredil Ance stima oltre 25.000 imprese a rischio. Il blocco di questi meccanismi ha creato uno shock di sistema, modificando profondamente la dinamica di finanziamento dei lavori edilizi.

Il passaggio a un modello autofinanziato

La rimozione di sconto in fattura e cessione del credito implica che i proprietari devono ora anticipare l’intero costo degli interventi, per poi recuperarlo gradualmente in detrazione fiscale. Ciò restringe il mercato potenziale e riduce la platea dei beneficiari, penalizzando chi non dispone di risorse immediate o non ha capienza fiscale.

Le imprese devono quindi affrontare una nuova realtà: clienti più selettivi, processi di vendita più lenti e maggiore dipendenza dal credito bancario tradizionale. Il modello del “costo zero” non è più replicabile.

Detrazioni in 10 anni: impatto su liquidità e pianificazione

Per tutte le spese sostenute dal 2024, le detrazioni per Superbonus, Sismabonus e Bonus Barriere 75% vanno suddivise in dieci quote annuali di pari importo. In precedenza, il Superbonus si recuperava in 4 o 5 anni.

Questo allungamento ha effetti rilevanti sulla liquidità dei contribuenti e rende necessaria una pianificazione fiscale molto più attenta, soprattutto in presenza di capienze limitate.

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Banche e intermediari: nuove limitazioni operative dal 2025

Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore una stretta sulle compensazioni per i crediti edilizi acquistati da banche e intermediari. Alcuni debiti fiscali non potranno più essere compensati tramite questi crediti.

Inoltre, per i crediti acquistati a un prezzo inferiore al 75% del valore nominale, la rivendita sarà consentita solo in 6 rate annuali, contro le 4 precedenti. La redditività e l’agilità di questi strumenti viene così ulteriormente compromessa.

Crediti incagliati: un’emergenza ancora irrisolta

Rimangono circa 30 miliardi di euro di crediti fiscali bloccati, con effetti devastanti su imprese e famiglie. Il problema, ormai strutturale, paralizza cantieri e genera un grave deficit di liquidità nel comparto edile.

Diverse proposte sono state avanzate per sbloccare il sistema, come:

  • la compensazione tramite modello F24 (proposta ABI–ANCE);
  • l’intervento di SACE per garantire finanziamenti alle imprese in difficoltà.

Tuttavia, nessuna soluzione strutturale è ancora operativa. Le conseguenze si fanno sentire: banche più caute, imprese più riluttanti a iniziare nuovi progetti e una paralisi che frena investimenti e fiducia.

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Strategie e consigli pratici per i professionisti

Nel nuovo scenario normativo, in costante evoluzione, i professionisti del settore edilizio devono adottare un approccio più strategico e strutturato. Navigare tra adempimenti tecnici, scadenze stringenti e normative sempre più complesse richiede oggi una gestione attenta, competente e proattiva.

Due diligence e documentazione: non più un’opzione

Una verifica preliminare rigorosa è ormai imprescindibile per ogni intervento. Prima di avviare o continuare i lavori, è fondamentale accertare la conformità urbanistica dell’immobile, la presenza di un impianto di riscaldamento esistente e la possibilità di ottenere il salto di almeno due classi energetiche, come previsto dall’APE previsionale.

Va curata con precisione la preparazione di tutta la documentazione ENEA: polizza assicurativa, APE ante e post intervento, computo metrico, fatture, e — come richiesto dal D.L. 39/2024 — anche i dati catastali e le previsioni di spesa per il 2024 e il 2025. Il rispetto delle scadenze, come quella del 2 ottobre 2025 per i lavori già conclusi nel 2025, è essenziale per non perdere l’accesso ai benefici.

Non va dimenticato il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese, obbligatori per rendere valida la detrazione e ridurre il rischio di contestazioni future.

Crediti fiscali: gestione consapevole e strumenti adeguati

Con l’obbligo di ripartizione decennale delle detrazioni per le spese dal 2024, è necessario valutare con attenzione la capienza fiscale dei clienti per evitare che parte del credito resti inutilizzato. Per i crediti già maturati e oggi bloccati, è fondamentale seguire da vicino gli sviluppi normativi e le proposte come la compensazione tramite F24 (ABI–ANCE) o le garanzie offerte da SACE per finanziare le imprese in difficoltà.

Dove ancora possibile, l’uso di piattaforme digitali per la cessione dei crediti può rappresentare una valida alternativa per sbloccare liquidità.

Per semplificare e centralizzare queste attività, è consigliabile dotarsi di una piattaforma per gestire bonus edilizi, documentazione ENEA e scadenze normative riducendo i margini d’errore e aumentando l’efficienza operativa.

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