» Abruzzo in allarme per i dazi USA: rischio freno all’export di eccellenze locali


Timori per il balzo del 30% sulle tariffe: il presidente di Cia Abruzzo chiede una risposta compatta dall’Europa

Un aumento dei dazi del 30% sui prodotti agroalimentari italiani, come quello minacciato dagli Stati Uniti, rischia di mettere in seria difficoltà l’intero sistema produttivo abruzzese. L’allarme arriva da Nicola Sichetti, presidente di Cia Agricoltori Italiani Abruzzo, che chiede una risposta compatta dall’Europa per scongiurare una pericolosa escalation commerciale.

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«Se davvero venisse introdotta una tariffa del genere – avverte Sichetti – le conseguenze sarebbero pesanti lungo tutta la filiera: dagli agricoltori ai trasformatori, fino alla logistica. Per molte aziende, soprattutto medio-piccole, l’export verso gli USA è una risorsa essenziale, e un freno improvviso rischierebbe di cancellare investimenti e posti di lavoro».

Il timore è legato a numeri in forte espansione: tra gennaio e settembre 2024 l’export agroalimentare abruzzese ha superato i 606 milioni di euro, con un +11,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Di questa cifra, più di 125 milioni di euro sono legati al mercato statunitense, che ha fatto segnare un incremento del 36%, confermandosi uno sbocco commerciale di primo piano.

A trainare le esportazioni ci sono prodotti fortemente identitari: vini come il Montepulciano d’Abruzzo e il Trebbiano, l’olio extravergine a denominazione d’origine delle Colline Teatine e dell’Aprutino Pescarese, pasta artigianale e prodotti da forno. Secondo i dati più recenti, solo il Montepulciano d’Abruzzo ha raggiunto 190 milioni di euro di export nei primi nove mesi del 2024, con oltre 42 milioni provenienti dagli USA (dato raddoppiato rispetto all’anno scorso). La pasta abruzzese, invece, ha sfiorato i 200 milioni di euro complessivi, crescendo del 15,4% proprio sul mercato americano.

Per Sichetti, questi numeri sono la prova che gli Stati Uniti rappresentano un partner strategico, frutto di anni di lavoro per costruire relazioni commerciali solide. «Parliamo di prodotti che raccontano l’identità del nostro territorio – sottolinea – e che ci siamo faticosamente fatti apprezzare all’estero. Introdurre barriere doganali significherebbe compromettere non solo i ricavi, ma anche la credibilità del nostro sistema agroalimentare».

Microcredito

per le aziende

 

Per evitare un contenzioso che danneggerebbe entrambe le sponde dell’Atlantico, Cia Abruzzo chiede un intervento deciso dell’Unione Europea. «Non possiamo permetterci una guerra commerciale – conclude Sichetti – Serve un fronte unito che tuteli le imprese italiane e l’occupazione».



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