Il Cdm ha approvato due nuovi provvedimenti in materia di fisco che segnano un ulteriore passo avanti nella riforma del sistema tributario voluta dal governo Meloni. Lo ha annunciato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che ha illustrato i dettagli delle misure, definite come «un altro passo concreto in direzione di un fisco sempre più moderno».
Il pacchetto approvato in prima lettura comprende il sesto testo unico della riforma fiscale, in materia di Iva, e il terzo correttivo Irpef-Ires, due interventi che, secondo Leo, avranno un impatto rilevante sulla struttura attuale del sistema tributario italiano.
«Ad oggi – ha spiegato il viceministro – sono pubblicati in Gazzetta Ufficiale 16 decreti legislativi. A questi si aggiungono due nuovi testi esaminati in prima lettura, compreso il sesto testo unico, con il quale saliamo a sei provvedimenti complessivi dedicati al riordino normativo».
Particolare enfasi è stata posta sulle misure di semplificazione per persone fisiche e imprese, che mirano ad aumentare trasparenza ed equità. «Il governo – ha sottolineato Leo – si è poi concentrato anche sul miglioramento dello Statuto dei diritti del contribuente, che viene modificato con l’obiettivo di perfezionare il procedimento accertativo e rafforzare le garanzie nei confronti di cittadini e imprese».
Tra le novità sul fisco, l’estensione dell’autotutela obbligatoria anche agli atti sanzionatori, una richiesta da tempo avanzata dagli operatori del settore. «Il testo unico Iva appena approvato – ha aggiunto Leo – rappresenta un importante riordino complessivo di una materia su cui sono intervenute, dal 1973 ad oggi, oltre 500 modifiche».
Tra i dettami, ad esempio, rispetto all’Irpef, se convertiti in legge si potrà beneficiare di alcune norme fiscali anche per i famigliari non a carico, ma comunque strettamente legati al contribuente. «Quando le disposizioni fiscali fanno riferimento alle persone indicate nel presente articolo (il 12 del testo unico dei redditi. ndr), si considerano, ancorché non spetti una detrazione per carichi di famiglia, il coniuge non legalmente ed effettivamente separato, i figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi, affiliati o affidati, e i figli conviventi del coniuge deceduto, nonché le altre persone elencate nell’articolo 433 del codice civile che convivono con il contribuente o percepiscono assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria».
La norma, viene spiegato, fa rientrare all’interno dei benefici fiscali (ma non delle detrazioni per i familiari a carico) anche soggetti per i quali, in taluni casi, non è più prevista a loro favore una detrazione per carichi di famiglia. Il caso questo dei figli con oltre 30 anni nonché di fratelli e sorelle conviventi. Per la detrazione dei familiari a carico, invece, rimane in vigore la soglia economica: «si devono considerare fra i beneficiari – spiega la relazione illustrativa – i soggetti sopra elencati che possiedono un reddito complessivo non superiore ai 2.840,51 euro per i figli di età non superiore a 24 anni».
Per il viceministro, questi interventi confermano l’impegno dell’esecutivo a favore di un fisco orientato alla compliance e alla competitività: «Tassello dopo tassello – ha concluso – stiamo realizzando una riforma epocale, che metterà l’Italia nelle condizioni di competere con le maggiori economie mondiali».
Emergenza maltempo in Veneto: stato d’emergenza per sei comuni vicentini
Accanto ai provvedimenti fiscali, il Consiglio dei ministri ha deliberato anche la dichiarazione dello stato di emergenza per dodici mesi nei comuni vicentini di Arzignano, Brogliano, Cornedo Vicentino, Recoaro Terme, Trissino e Valdagno, colpiti dagli eventi meteorologici del 17 e 18 aprile scorsi.
Su proposta del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, è stato stanziato un primo fondo di 3,75 milioni di euro per gli interventi urgenti, attingendo al Fondo per le emergenze nazionali. Sarà inoltre possibile adottare ordinanze in deroga all’ordinamento vigente, in accordo con la Regione Veneto.
«All’incontro avuto lo scorso mese a Roma con gli amministratori della zona – ha ricordato Musumeci – avevo assicurato il massimo impegno da parte del governo e del dipartimento. Ora la parola passa alle istituzioni locali per l’esecuzione degli interventi».
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