“Governo fa la sua parte, ora tocca a voi”/ “Prestiti calati, fate più credito”


Le banche devono prestare più soldi, non pensare solo ad accumulare capitali: a dettare la linea è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, all’assemblea annuale dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI). Nel suo intervento ha rimarcato che il governo ha fatto la sua parte, quindi ora tocca alle banche.

Quello del titolare del MEF è un richiamo: il ministro vuole che le banche tornino a svolgere pienamente il loro ruolo tradizionale, anziché concentrarsi solo sulla solidità patrimoniale e sulla distribuzione degli utili. In particolare, Giorgetti ritiene che sia stato creato un contesto favorevole, quindi ora le banche devono sostenere il risparmio e trasformarlo in credito, cioè prestiti a famiglie e imprese. “Le banche approfittino di questo quadro mutato”.

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Del resto, negli ultimi quindici anni, le banche italiane sono diventate più solide e hanno più capitale, avendo fatto grandi ristrutturazioni e pulizia dei bilanci, ad esempio eliminando i crediti deteriorati. Questa maggiore solidità non si è tradotta però in più prestiti, anzi, dal 2011 quelli alle imprese sono calati di un terzo.



Giancarlo Giorgetti (Ansa)

Giorgetti, dunque, critica il fatto che sia stata data troppa attenzione alla gestione della ricchezza e ai dividendi, anziché al finanziamento dell’economia reale. “La riduzione del credito ha lasciato il passo all’attenzione al patrimonio e alla gestione della ricchezza”.

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IL RUOLO DELLE BANCHE SECONDO GIORGETTI

Invece, le banche devono “tornare a fare banca, perché l’economia non cresce grazie al risparmio in sé, ma quando questo è raccolto per essere prestato e investito”, le parole riportate dal Sole 24 Ore.

Se le banche italiane sono particolarmente attive nella distribuzione degli utili agli azionisti tramite dividendi e buyback, ciò è stato possibile anche grazie agli aiuti pubblici durante il Covid; quindi ora, per Giorgetti, devono “restituire il favore”, aiutando di più l’economia reale. Inoltre, chiede anche un ripensamento delle politiche di distribuzione degli utili a favore di un maggiore credito.



Il ministro dell’Economia evidenzia che non conta la nazionalità delle banche, a patto che facciano il proprio dovere, cioè dare credito alle imprese e aiutare le famiglie a usare bene il risparmio.

DALLA TECNOLOGIA ALLE CRIPTOVALUTE

Giorgetti critica anche il basso livello di investimenti in tecnologia da parte delle banche, sottolineando che strumenti come l’intelligenza artificiale possono migliorare il processo di valutazione del merito di credito.

Per quanto riguarda le criptovalute, sono viste come strumenti del futuro, ma servono regole chiare: Giorgetti segnala che metà degli investitori ha avuto esperienze negative, quindi occorre fare attenzione a non liberalizzarle troppo.

Ma oltre a esprimere critiche, Giorgetti tende una mano alle banche, precisando di rispettarle e invitando a una collaborazione per rafforzare il sistema Paese, citando ad esempio la difesa come settore strategico da proteggere dagli investitori stranieri.



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