Istat: produzione industriale a maggio 2025, rallentamento mensile ma crescita trimestrale


Nel maggio 2025 la produzione industriale ha mostrato una flessione dello 0,7% rispetto al mese di aprile e un calo dello 0,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, maggio 2024. Questo indica una fase di rallentamento nel breve termine. Tuttavia, osservando un orizzonte temporale più ampio, la media della produzione industriale nel trimestre marzo-maggio segna un lieve incremento dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, segno che nel complesso l’attività produttiva mantiene una certa tenuta nel medio periodo, come riportato dall’agenzia di stampa Ansa.

Entrando nel dettaglio dei settori, l’unico comparto che ha evidenziato una crescita mensile è stato quello dell’energia, con un aumento dello 0,7%. Questo potrebbe essere dovuto a una maggiore domanda energetica o a dinamiche di mercato favorevoli in quel settore, come l’aumento della produzione di energia rinnovabile o l’incremento dell’attività industriale ad alta intensità energetica. Al contrario, i beni intermedi, che includono materiali e componenti destinati a essere utilizzati da altre industrie, hanno subito un calo dell’1%. Questo può riflettere difficoltà nelle catene di approvvigionamento o una diminuzione della domanda da parte dei settori manifatturieri a valle.

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Anche i beni di consumo, prodotti destinati direttamente ai clienti finali, hanno registrato una riduzione dell’1,3%, segnalando possibili cambiamenti nelle abitudini di spesa dei consumatori o incertezza economica che frena i consumi. I beni strumentali, che comprendono macchinari e attrezzature per la produzione, sono rimasti sostanzialmente invariati, suggerendo una fase di stallo negli investimenti in capitale produttivo da parte delle imprese.

Questo quadro complessivo può riflettere una situazione economica caratterizzata da sfide come l’incertezza geopolitica, l’inflazione o la transizione energetica, che influenzano la domanda e l’offerta nei diversi settori industriali. Il calo nei beni intermedi e di consumo potrebbe indicare una frenata della produzione e dei consumi interni, mentre la crescita nel settore energetico potrebbe rappresentare un segnale positivo legato a investimenti in energia sostenibile o a un aumento della domanda energetica.

Per le imprese e i decisori politici è importante monitorare questi trend per adottare strategie mirate, come il sostegno agli investimenti in tecnologie verdi o misure per rilanciare la domanda interna, al fine di favorire una ripresa solida e sostenibile della produzione industriale.

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