Un sistema messo in piedi per abbattere il costo del lavoro, mediante la somministrazione fraudolenta di manodopera e lo sfruttamento di personale sottopagato, giungendo all’indebita percezione della disoccupazione e a una evasione contributiva da 100mila euro. È quanto è stato riscontato dal personale dell’Ispettorato del Lavoro di Ravenna insieme all’Inps di Ravenna, nell’ambito di una complessa operazione che ha interessato alcuni contratti di appalto tra una cooperativa, con sede legale nel Bolognese, e alcune imprese ubicate nella provincia di Ravenna e Bologna.
Gli accertamenti sono scaturiti a seguito di un precedente filone investigativo nei confronti di un’altra cooperativa accusata di aver presentato fittizie richieste di assunzioni di cittadini extracomunitari, consentendone l’illegale ingresso in Italia anche con il successivo e fraudolento fine di somministrarne i lavoratori. A seguito di ulteriori approfondimenti investigativi, gli ispettori hanno attenzionato una nuova cooperativa che, ritenuta priva dei requisiti mutualistici e sfornita anche degli essenziali criteri organizzativi e imprenditoriali, avrebbe precostituito finti e suggestivi contratti di appalto di servizi che nei fatti occultavano una vera e propria fornitura fraudolenta di forza lavoro.
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Le indagini avrebbero consentito di far emergere un vero e proprio sistema di abbattimento del costo del lavoro, in quanto la cooperativa, che nei fatti avrebbe rappresentato un serbatoio di manodopera, assumeva lavoratori extracomunitari con un contratto di lavoro che riportava tariffe salariali più basse rispetto al contratto di lavoro che veniva riconosciuto dalle imprese che utilizzavano i lavoratori. Gli ispettori avrebbero poi scoperto che ai lavoratori somministrati, adibiti dalle imprese utilizzatrici a mansioni di edili e montatori, veniva riconosciuto un trattamento economico inferiore rispetto a quello che doveva essere nei fatti applicato.
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Il meccanismo così come ideato e attuato avrebbe consentito, poi, alle imprese utilizzatrici di disporre di manodopera eludendo i reali e obbligatori oneri contributivi, retributivi e fiscali. Inoltre, dai rilievi investigativi sarebbe emerso che la cooperativa, per mezzo di una finta assunzione, aveva fatto indebitamente percepire a un lavoratore la Naspi in conto Inps. A conclusione degli accertamenti è stata riscontrata un’evasione contributiva pari a centomila euro, e sono state comminate anche sanzioni pari a venticinquemila euro.
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