ecco i profili più richiesti – Nordest24


L’intelligenza artificiale (IA) sta cambiando il panorama del lavoro in Italia, creando nuove opportunità professionali e trasformando profondamente quelle esistenti. Secondo i dati riportati da un’elaborazione del portale statistico Our World in Data, le offerte di lavoro che richiedono competenze in IA sono aumentate dell’80% in soli sei anni, dal 2019 al 2025. Un dato che testimonia come il settore stia vivendo una crescita esplosiva, anche nel Belpaese, dove la domanda di competenze specifiche in ambito AI è passata dallo 0,5% del 2019 allo 0,9% previsto per l’inizio del 2025. Se negli Stati Uniti la percentuale di richieste è del 1,8%, l’Italia non può fare a meno di affrontare il cambiamento in atto e prepararsi a un ulteriore aumento della domanda.

Le competenze richieste nell’era dell’intelligenza artificiale

In un contesto in cui l’IA sta prendendo piede in numerosi settori, le competenze ricercate non riguardano solo aspetti tecnici e analitici. Uno studio condotto dall’Università di San Diego ha messo in luce che l’adozione dell’intelligenza artificiale sta anche sollevando nuove questioni etiche all’interno delle aziende. Queste sfide non sono solo tecnologiche, ma anche culturali, dato che le organizzazioni devono adattarsi a una realtà in cui le competenze digitali sono essenziali.

Un dato allarmante emerge dal rapporto, che indica che meno di un italiano su due (il 46%) tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base. Questo dato è inferiore alla media europea del 56%, segnalando la necessità urgente di un investimento in upskilling e reskilling. Le PMI italiane, che rappresentano il cuore dell’economia nazionale, si trovano a dover rispondere a questa sfida, cercando soluzioni per garantire un aggiornamento continuo e accessibile per il proprio personale.

La formazione continua come chiave per l’innovazione

Per affrontare questa rivoluzione, le aziende italiane stanno cercando strumenti efficaci per garantire la formazione continua del proprio personale. In tale contesto, l’alleanza con enti formativi e istituzioni è fondamentale. Sebastiano Gadaleta, fondatore e direttore generale di Progetto Impresa, sottolinea che la formazione non deve essere vista come un costo, ma come un investimento. Inoltre, grazie ai fondi pubblici disponibili, le aziende possono sfruttare le opportunità di finanza agevolata senza compromettere il bilancio, permettendo al personale di aggiornarsi senza interferire con le attività quotidiane.

L’affiancamento di un innovation manager diventa cruciale in questo processo, poiché molte imprese italiane non sono ancora pienamente consapevoli delle opportunità legate alla formazione finanziata. I fondi interprofessionali, i bandi regionali (come i PIA e i voucher per la digitalizzazione), i progetti del PNRR e i finanziamenti europei sono strumenti che offrono l’accesso a corsi specializzati, coaching, e progetti di upskilling e reskilling.

Ad imageAd image

I profili professionali richiesti entro la fine del 2025

La domanda di competenze nell’ambito dell’intelligenza artificiale sta facendo emergere nuovi profili professionali. Secondo gli esperti di Progetto Impresa, entro la fine del 2025, le aziende italiane dovranno cercare figure specializzate in diversi ambiti, tra cui:

  1. AI Engineer: Progetta e sviluppa sistemi intelligenti.
  2. Machine Learning Engineer: Specializzato nella creazione di algoritmi per l’apprendimento delle macchine.
  3. Data Scientist: Analizza grandi quantità di dati per supportare decisioni strategiche.
  4. AI Ethic Specialist: Gestisce le implicazioni etiche e legali nell’uso dell’IA.
  5. Prompt Engineer: Ottimizza l’interazione tra utenti e modelli linguistici avanzati, come i chatbot.
  6. Responsabile dei contenuti generati dall’IA: Supervisiona la creazione di contenuti da parte di sistemi intelligenti.
  7. AI Product Manager: Coordina lo sviluppo di prodotti basati su IA.
  8. AI Solutions Architect: Progetta l’integrazione dell’IA all’interno delle infrastrutture aziendali.
  9. Robotic Automation Specialist: Implementa soluzioni robotiche nei processi produttivi.
  10. Chief AI Officer (CAIO): Dirige la strategia aziendale nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

Questi profili rappresentano la nuova frontiera dell’occupazione, in cui le aziende dovranno investire per garantire la competitività nel panorama economico e tecnologico futuro.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale