Tecnologia o sostenibilità? Oggi le aziende scelgono la prima!


In un quadro economico in cambiamento, l’innovazione e la sostenibilità si contendono il ruolo di motore della crescita.
Nella doppia sfida della transizione ecologica e di quella digitale, la scelta sembra abbastanza chiara: le imprese italiane sembrano propendere per la tecnologia.

È quanto emerge da un’indagine condotta su un campione di aziende medio-grandi del Nord Italia da Aruba, EY, Siav e Sirmi, secondo i cui dati il 50% degli intervistati considera la trasformazione tecnologica la priorità assoluta, mentre solo un’esigua minoranza (5%) ritiene che la sostenibilità sia l’aspetto più urgente.
Un ulteriore 33% afferma che green e tech debbano andare di pari passo ma non ci sono dubbi: la tecnologia taglia il traguardo per prima.

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Perché la tecnologia è una priorità?

Questi dati raccontano molto più di una semplice preferenza.
Nel contesto attuale le imprese puntano su soluzioni capaci di generare ritorni tangibili nel breve periodo.
L’adozione di tecnologie digitali, cloud, automazione e intelligenza artificiale viene percepita non solo come un’opportunità, ma come una condizione imprescindibile per essere e rimanere competitivi.

Il vantaggio della tecnologia?
L’immediatezza, la scalabilità e l’impatto diretto sulla produttività.
Non è un caso infatti che l’89% delle aziende coinvolte abbia già fatto ricorso a incentivi pubblici come il PNRR o i fondi legati al programma Industria 4.0.

Le sfide della trasformazione digitale e della transizione green

Il cammino non è però privo di ostacoli.
Le principali difficoltà che rallentano la digitalizzazione sono la resistenza culturale al cambiamento (indicata dal 54% delle aziende), l’integrazione delle nuove tecnologie nei sistemi esistenti (40%) e i limiti di budget (33%).
Questo scenario evidenzia come la trasformazione non sia solo tecnologica, ma soprattutto organizzativa e culturale.

Sul fronte green, le sfide sono altrettanto significative. La mancanza di competenze e risorse dedicate alla sostenibilità colpisce il 32% delle imprese, mentre il 45% cita la resistenza interna come principale ostacolo.
I costi di adeguamento agli standard ESG, così come la difficoltà nell’utilizzo efficace dei fondi disponibili, completano un quadro che evidenzia la distanza tra l’intenzione e l’azione.

Finanziamenti e agevolazioni

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Eppure, proprio la tecnologia può essere il ponte tra queste due dimensioni.
Circa il 60% delle imprese utilizza strumenti digitali per supportare la gestione della sostenibilità, soprattutto piattaforme per la reportistica ESG (utilizzate dal 78% di chi ha adottato soluzioni tecnologiche in quest’area).

Creatività e change management: gli asset per il futuro di un’impresa più consapevole e sostenibile

Oltre agli strumenti digitali, le imprese italiane riconoscono l’importanza del capitale umano. Il 55% delle aziende ritiene fondamentale affidarsi a team esperti nella gestione del cambiamento, mentre il 35% cerca supporto strategico nel green-tech.
È quindi evidente che non bastano software e piattaforme: servono visione, competenze e accompagnamento.

Quando si tratta di affrontare la “maratona dell’innovazione”, la creatività nella risoluzione dei problemi è vista come il principale punto di forza (40%), seguita dalla prontezza nel cogliere nuove opportunità tecnologiche (24%).

I risultati dell’indagine tracciano una rotta chiara per le imprese italiane: la tecnologia è la leva prioritaria, ma il vero valore nasce dall’integrazione virtuosa con la sostenibilità.
Non si tratta più di scegliere tra green e digital, ma di farli convergere in una strategia sinergica e lungimirante.



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