Investimenti, mdd, prossimità e sostenibilità: il direttore generale di Conad racconta le strategie del gruppo nel nuovo piano 2025–2027
Oltre 20 miliardi di fatturato, un piano triennale da 2,2 miliardi di investimenti e una struttura patrimoniale sempre più solida. A leggere i numeri, Conad sembra attraversare una fase di piena maturità. Ma non è di bilanci che vuol parlare Francesco Avanzini, direttore generale del Consorzio: “Il vero tema non è crescere, ma farlo con coerenza rispetto alla nostra identità e ai territori in cui operiamo”.
Abbiamo incontrato Avanzini dopo la presentazione alla comunità finanziaria del Report Integrato 2024, un documento che racconta non solo performance economiche, ma anche visione, rischi e traiettorie future. Al centro, c’è l’idea di un sistema che tiene insieme imprese cooperative, soci, logistica, marca e soprattutto relazioni. “Non siamo una holding, non siamo una rete d’imprese in senso stretto: siamo un sistema. Questo comporta complessità, ma anche una grande forza”.
Investimenti, mdd e filiera
Il piano triennale mette in campo 2,2 miliardi per sviluppo rete, digitalizzazione, logistica e marca del distributore. Quest’ultima rappresenta oggi il 33,7% delle vendite, ma secondo Avanzini non è solo una leva di convenienza: “Sta diventando sempre più uno strumento di storytelling e di valore, anche grazie alla sua coerenza con il territorio”.
Un altro snodo è la filiera: “Abbiamo imparato, in questi anni, che il margine si fa anche a monte, nella gestione degli acquisti, nella logistica, nei processi. Il focus è lì, non solo sul punto vendita”.
Governance e transizione
Nessuna fuga in avanti: “Il nostro modello ha bisogno di tempo. Ogni investimento, ogni cambiamento, deve avere senso per la comunità di imprese che siamo. Ma questo non significa restare fermi: anzi, viviamo in una permacrisi e per non perdere l’equilibrio dobbiamo continuare a muoverci”.
Avanzini cita la transizione digitale, l’attenzione ai costi, la sostenibilità ambientale e la riduzione degli impatti della logistica. E ammette che il tema non è solo ambientale, ma anche economico: “Stiamo già lavorando su metriche condivise con la nostra base sociale, per dare forma concreta al nostro impegno”.
Prossime sfide
La competitività resta un terreno sfidante, anche per un leader di mercato: “Tutti parliamo di fidelizzazione, ma oggi è molto più fluida: si conquista ogni giorno, con la vicinanza, con la coerenza, con l’identità”. E conclude: “La vera differenza non la fa la tecnologia o la finanza. La fanno le persone e la cultura che metti dentro il sistema”.
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