Angelini Ventures co-investe in radiofarmaci innovativi: finanziamento da 84 milioni per Nuclidium


Angelini Ventures investe nello sviluppo di radiofarmaci e terapie a base di rame per la cura di diverse patologie oncologiche. Il fondo di venture capital, che fa parte di Angelini Industries, ha co-guidato un round di finanziamento series B da 84 milioni di euro in Nuclidium Ag, azienda radio-farmaceutica in fase clinica che sta sviluppando una piattaforma teranostica che utilizza isotopi del rame (Cu-61 e Cu-67) per applicazioni in ambito oncologico.

Obiettivi e finanziatori dell’operazione

L’investimento è finalizzato a supportare lo sviluppo clinico della pipeline terapeutica isotopi del rame, in particolare rame-61 e rame-67 di Nuclidium in diverse indicazioni oncologiche. Allo stesso tempo l’azienda punta ad ampliare la sua capacità produttiva e terapeutica attraverso un network globale.

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Finanziamenti e contributi

 

Grazie a questo finanziamento, Nuclidium continuerà a espandere la sua rete di produzione e di fabbricazione di diagnostici e terapeutici a livello mondiale, a far crescere il suo team internazionale e a rafforzare le collaborazioni strategiche con ospedali e centri accademici, concentrandosi inizialmente in Europa e in Nord America.

L’operazione, condotta insieme ad Angelini Ventures, da Kurma Growth Opportunities Fund, Wellington Partners e Neva Sgr, vede anche la partecipazione di Deep Tech & Climate Fonds (Dtfc), Bayern Kapital, Vives Partners, Eurazeo, Nrw Bank e Highlight capital, oltre agli investitori esistenti.

Come funziona la piattaforma di Nuclidium

La piattaforma innovativa di Nuclidium unisce molecole che riconoscono in modo mirato i tumori con due forme speciali di rame: una, chiamata Cu-61, viene usata per ottenere immagini diagnostiche più precise, mentre l’altra, il Cu-67, serve per trattare i tumori.

Grazie a questa combinazione, la tecnologia di Nuclidium mira a superare alcuni limiti delle terapie attuali, come l’efficacia non sempre ottimale e le difficoltà legate alla produzione dei radiofarmaci.

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Gli studi a supporto dell’investimento

I primi risultati degli studi clinici mostrano che il sistema di imaging sviluppato da Nuclidium è in grado di individuare meglio le lesioni tumorali rispetto agli strumenti attualmente disponibili, offrendo immagini più nitide e dettagliate. I dati iniziali, presentati di recente da Gary Ulaner al congresso annuale Snmmi 2025, indicano anche che il prodotto diagnostico ha un buon profilo di sicurezza e potrebbe offrire prestazioni superiori rispetto alle tecniche di imaging usate oggi nella Pet.

Inoltre, i primi dati sull’uso terapeutico dei due principali composti sono promettenti: mostrano una forte capacità di concentrazione del trattamento nelle aree tumorali, in particolare nel tumore alla prostata metastatico, nei tumori neuroendocrini e nel tumore al seno.

 Verso terapie più accessibili

Nuclidium sta entrando nelle prossime fasi cliniche con i suoi composti principali per la diagnosi e il trattamento dei tumori metastatici della prostata, dei tumori neuroendocrini e del cancro al seno”, ha dichiarato Leila Jaafar, Ceo e co-fondatrice di Nuclidium. “I nostri radioteranostici a base di rame sono stati sviluppati per essere utilizzati nella fornitura di cure e nella gestione dei rifiuti, senza che rappresentino elementi critici nei flussi di lavoro ospedalieri, rendendo, quindi, questo tipo di terapie più accessibili a livello globale. La nostra innovativa piattaforma a base di isotopi del rame di nuova generazione ci consente inoltre di sviluppare rapidamente nuovi bersagli per una più ampia gamma di tumori, in particolare quelli di grande rilevanza per la salute delle donne”.



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