L’estremo clima di incertezza non favorisce il lavoro delle nostre realtà. È indispensabile che il nostro Paese e l’Unione Europea mantengano aperto il dialogo con Washington per scongiurare un’escalation protezionistica che penalizzerebbe in particolare i territori fortemente esposti come il nostro.
Gilberto Luppi, presidente della nostra associazione, si esprime con queste parole commentando il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore dei dazi USA annunciato da Donald Trump. Resta dunque più tempo dunque per le trattative in corso con l’Ue, ma l’incertezza che regna attorno al capitolo dazi si ripercuote inevitabilmente sulle realtà imprenditoriali del territorio. L’annuncio si presta a un’analisi del nostro ufficio studi per quanto riguarda l’export delle micro e piccole imprese delle province di Modena e Reggio Emilia verso gli USA.
L’export delle MPI modenesi verso gli USA
Nel primo trimestre 2025 Modena è in territorio positivo, con un +9,6%. L’area della Ghirlandina figura anche tra le prime 20 province italiane più esposte sui mercati statunitensi nei settori di micro e piccole imprese (MPI) con 409 milioni di beni esportati pari all’1,3% del PIL, composti prevalentemente da prodotti alimentari (il 68% dell’export di MPI), in crescita del 5,1% al primo trimestre 2025, e dall’export di altre manifatture, prevalentemente biomedicale (il 18,7%), in calo del 15,6%.
L’export delle MPI reggiane verso gli Stati Uniti d’America
Reggio Emilia è invece in territorio negativo, con un calo pari al 13% trainato dai macchinari, che segnano un -25,1%. La provincia reggiana esporta verso gli Stati Uniti prodotti di micro e piccole imprese (MPI) per un valore di 220 milioni, di cui oltre la metà sono prodotti alimentari (52,1% dell’export di MPI), in crescita del 25,6% al primo trimestre 2025, la moda (24,4% dell’export), in calo del 4%, e i prodotti in metallo (18,6%), in crescita del 3,8%.
Il nostro presidente Luppi conclude:
Oltre a un mantenimento del dialogo, allo stesso tempo chiediamo al Governo italiano misure concrete per sostenere la competitività internazionale delle nostre imprese: strumenti per la diversificazione dei mercati, incentivi all’innovazione e investimenti infrastrutturali ed energetici che rafforzino la resilienza del nostro sistema produttivo. I nostri imprenditori artigiani e le nostre micro e piccole imprese hanno dimostrato di saper affrontare le sfide globali con qualità, flessibilità e radicamento nei territori. Ora serve una visione strategica che le accompagni e le tuteli in questa nuova fase di incertezza.
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