Il mercato italiano della pulizia professionale tra innovazione, export e fiducia nel futuro – Gsanews


AFIDAMP, grazie alla collaborazione con Cerved, ha presentato i risultati dell’annuale indagine sul settore della pulizia professionale, condotta tra aprile e giugno 2025. L’indagine restituisce un ritratto del comparto produttivo e distributivo: un ecosistema che nel 2024 vale complessivamente circa 7 miliardi di euro e che si distingue per la sua resilienza, capacità di innovazione e crescente apertura internazionale. Tanti i nuovi insight che restituiscono una fotografia aggiornata del comparto preziosa per comprendere l’evoluzione della domanda e per supportare le decisioni strategiche fondate su dati concreti.

L’indagine è stata presentata da Carmine Iuliano, Marketing Project Manager di Cerved, che ha illustrato le principali dinamiche. del settore, che dimostra complessivamente una grande maturità e la capacità di reagire alle sfide del mercato nazionale e di quelli internazionali, rispondendo alla concorrenza dei paesi emergenti con ancora maggiore qualità nella proposta di prodotti. Fondamentale per la crescita del business sia del comparto produttivo, sia di quello distributivo, risulta essere il ruolo della rete commerciale e del marketing, leve fondamentali per costruire relazioni durature e solide e per fornire alla clientela tutte le informazioni utili per il proprio lavoro.

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La ricerca quali-quantitativa è stata realizzata tramite interviste web e telefoniche ai responsabili delle aziende coinvolte distribuite su tutto il territorio nazionale, con una maggiore concentrazione nel Nord Italia.

Il mercato della Produzione
Il valore complessivo del mercato della produzione, emerso dall’indagine che ha coinvolto 200 aziende, si attesta nel 2024 intorno ai 4 miliardi di euro, in linea con il 2023.

Il comparto Chimici si conferma il più rilevante con circa 1,5 miliardi di fatturato, seguito da quello delle Macchine (oltre 1,1 miliardi). La Carta ha registrato una lieve contrazione, mentre Attrezzature, Fibre e Panni e Altri prodotti hanno mantenuto un andamento stabile o lievemente positivo. L’export continua a giocare un ruolo fondamentale, rappresentando circa il 50% del fatturato totale. La vocazione internazionale è particolarmente marcata nei settori delle Macchine, con una quota del 67%, delle Attrezzature (57%) e della Carta (55%) mentre la componente chimica rimane prevalentemente orientata al mercato interno. Il principale mercato di riferimento è per le aziende del settore l’Europa occidentale, seguita dall’Europa orientale e dal Medio Oriente. Per presidiare questi mercati, le imprese stringono partnership con intermediari locali e investono in fiere internazionali, adattando la propria offerta alle normative locali.

Sul piano strategico e commerciale, si osserva un rinnovato ruolo centrale delle figure commerciali, capaci grazie alla propria competenza ed esperienza, di costruire relazioni di business importanti. Un ruolo centrale è dato anche dalle fiere e dagli eventi in presenza, come strumenti privilegiati per promuovere i valori aziendali. La comunicazione digitale mirata è in crescita, mentre perdono rilevanza i social network. In termini di vendita, l’80% delle aziende si affida ai propri dipendenti, il 70% agli agenti, mentre si segnala una flessione nei canali e-commerce, soprattutto quelli di terze parti. I principali clienti restano i distributori, canale privilegiato trasversalmente da tutti i settori di produzione.

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Per affrontare le sfide del mercato, le aziende alternano strategie difensive – come la fidelizzazione e l’assistenza post-vendita – ad azioni offensive come il reinvestimento degli utili e l’ampliamento dell’offerta. Rilevante l’avvio di processi di digitalizzazione e internazionalizzazione. Il tema dell’intelligenza artificiale ha fatto il suo ingresso tra le iniziative concrete: già un’azienda su quattro ha avviato applicazioni nel 2024, in particolare per l’ottimizzazione della supply chain, la manutenzione predittiva, il design di nuovi prodotti e il controllo qualità. Riguardo ai servizi offerti, la consulenza pre e post-vendita rimane dominante, seguita da formazione, assistenza e noleggio. I settori di sbocco principali per la produzione sono l’industria, con una quota rilevante del settore metalmeccanico (60%) e alimentare (57%), l’horeca e la sanità, in netta crescita. I prodotti “green” incidono in modo stabile sul fatturato, con una leggera riduzione della quota superiore al 50%.

Da evidenziare che, nonostante la crescente presenza di articoli da paesi emergenti, la metà delle imprese non ha modificato le proprie strategie commerciali; le restanti hanno puntato su innovazione, branding e ottimizzazione dei costi. Un quarto delle aziende ha registrato brevetti negli ultimi cinque anni, a testimonianza dell’investimento crescente in innovazione e ricerca.

Il mercato della Distribuzione
L’indagine ha analizzato anche il ruolo e il peso sull’intero settore del Cleaning Professionale del canale distributivo, con interviste condotte su 250 aziende del settore. Anche in questo caso la prevalenza geografica è concentrata al Nord, ma con una distribuzione più equilibrata rispetto al comparto produttivo, includendo anche Centro e Sud Italia. L’offerta delle aziende distributrici si conferma ampia e diversificata, con una netta predominanza nella vendita di prodotti per la pulizia professionale (90%), seguiti da attrezzature (70%), macchinari (66%) e servizi di noleggio (53%).

Il giro d’affari totale del comparto nel 2024 si avvicina ai 3 miliardi di euro, con un’incidenza significativa delle aziende più strutturate: il 15% delle imprese genera oltre metà del fatturato complessivo. I prodotti chimici risultano i più rilevanti in termini di incidenza media sul fatturato, seguiti da prodotti di consumo e vendita di macchine. Anche in questo caso, il comparto appare in crescita leggera rispetto al 2023, sia per i volumi sia per la strutturazione interna.

Il mercato servito è prevalentemente regionale, ma cresce la quota di aziende che operano a livello nazionale e internazionale. In termini di servizi, la consulenza di vendita è quella che assorbe il maggior numero di giornate/anno, seguita da manutenzione, noleggio e formazione. L’offerta formativa interna alle aziende è stabile: circa il 75% organizza corsi, soprattutto in ambito commerciale e tecnico-operativo.

La composizione della customer base è fortemente radicata: circa il 70% dei clienti è infatti continuativo. I settori che generano più valore per i distributori sono le imprese di pulizia professionale (in crescita con 780 milioni di euro), seguite da industria (in crescita con 630 milioni di euro) e horeca (stabile con 520 milioni di euro). Cresce l’incidenza della distribuzione di prodotti green, che arriva in media al 14% del fatturato.

I canali promozionali più utilizzati sono il sito internet, i social network e, in misura crescente, il contatto diretto tramite figure commerciali. Anche sul versante vendite, la vendita diretta tramite dipendenti aziendali è in crescita, soprattutto nelle aziende più strutturate, seguita da agenti e vendite tramite sede fisica. L’e-commerce è utilizzato dal 26% delle aziende, con impatto prevalente sui prodotti chimici e di consumo.

Le principali criticità percepite sono la riduzione dei margini, la frammentazione del mercato e i ritardi nei pagamenti, a cui si aggiunge la concorrenza dei canali non specializzati. Di contro, i punti di forza vengono identificati nella relazione diretta con i clienti, nella capillarità territoriale e nell’elevata specializzazione del settore. Le leve di crescita identificate sono soprattutto la funzione commerciale e l’attività di marketing, con un ruolo importante assegnato anche all’innovazione nei macchinari.

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AFIDAMP sottolinea come i dati raccolti confermino la resilienza e la vitalità del comparto italiano della pulizia professionale, grazie a investimenti mirati, internazionalizzazione e un dialogo costante con il mercato.



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