Space economy in Sicilia: 1,4 miliardi di fondi alle imprese


Un’industria dell’aerospazio in Sicilia è possibile anche senza bisogno di costruire aerei, satelliti o razzi. Infatti, le imprese siciliane hanno tutte le potenzialità e capacità per competere alla pari e conquistare una consistente fetta dei 983 milioni non ancora spesi del Pnrr destinati alla costruzione di filiere specializzate nelle tecnologie satellitari e nei servizi a terra della space economy, cui si aggiungeranno una parte dei 615 milioni stanziati dalla Regione per le tecnologie e filiere Step e delle risorse che saranno liberate entro l’anno dalla revisione di medio termine dei Fondi europei di Coesione.

Il come farlo sarà spiegato il 9 luglio (dalle ore 10 alle ore 12) alle imprese dell’isola nel webinar “Space economy: le opportunità per l’industria nazionale” organizzato da Unioncamere Sicilia e Uniontrasporti nell’ambito del programma “Infrastrutture” finanziato dal fondo di perequazione 2023-2024 di Unioncamere nazionale.

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per le imprese

 

Interverranno Santa Vaccaro, segretario generale di Unioncamere Sicilia; Laura Summa, project manager di Uniontrasporti; e Silvia Ciccarelli, responsabile settore Internazionalizzazione industriale e missioni Sistema Paese dell’Agenzia spaziale italiana. Sono previste testimonianze delle imprese.

11 miliardi del Pnrr

La Sicilia è destinataria in totale di 11 miliardi del “Pnrr” per realizzare 20.416 progetti in sei missioni; di questi, 10,2 miliardi sono risorse di competenza esclusiva regionale per 20.164 iniziative e 759 milioni sono, invece, riservati a 252 progetti transregionali.

All’interno della dotazione siciliana sono previsti 2,6 miliardi per finanziare 1.339 investimenti da parte di società per azioni e 449 milioni destinati a 67 azioni di srl.

1,4 miliardi per la space economy

Nel “Pnrr” nazionale, la Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, ha in budget 40,7 miliardi, di cui 1,5 miliardi sono per la Sicilia.

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All’interno di questa missione, l’obiettivo C2 – Tecnologie satellitari ed economie spaziali, stanzia 1,4 miliardi ripartiti su quattro sub-obiettivi: 797 milioni per l’Osservatorio della terra (fra cui un incubatore al Sud di applicazioni e servizi di osservazione, e il progetto “CyberItaly” di replica Digitale del Paese); 300 milioni per la “In-Orbit economy” (fra cui sensori a terra per il tracciamento di detriti spaziali e servizi dati a supporto del traffico aereo); 210 milioni per la “SatCom” (fra cui l’Internet of things tramite reti di piccoli satelliti e, a valle, un hub per servizi satcom); e 180 milioni per la “Space factory” (fra cui tecnologie verdi per la futura generazione di propulsori e lanciatori).

A fine 2024 risultavano spesi 34,6 milioni per 4 progetti della “In-Orbit economy”, 60 milioni per un progetto della “SatCom”, 340 milioni per un progetto dell’”Osservatorio della terra” e 69 milioni per tre progetti della “Space factory”. Il Pnrr offre sia incentivi diretti a progetti delle imprese, sia fondi alle pubbliche amministrazioni per pagare fornitori che sviluppano specifici interventi.

Filiera dinamica

“Lanciamo questa iniziativa – spiega Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia – per stimolare le imprese siciliane a cogliere questa importante opportunità. La Campania ha saputo diventare un hub tecnologico per l’industria dell’aerospazio. Riteniamo che anche in Sicilia, regione che ospita importanti infrastrutture satellitari e di osservazione dello Spazio a servizio dell’area mediterranea e del mondo intero, possa nascere una dinamica filiera di imprese con il supporto delle istituzioni nazionali come l’Asi e le università, e favorire sinergie con realtà internazionali”.



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