Dazi, in Italia il 32% delle imprese della manifattura risente già degli effetti della guerra commerciale con gli Usa




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L’effetto dazi, anche solo a titolo di annunci, si è già abbattuto sulla manifattura italiana: nel secondo trimestre il 32% delle aziende (circa 1 impresa su 3) e il 12% di quelle dei servizi hanno segnalato effetti riconducibili agli annunci e all’applicazione dei dazi statunitensi. È quanto emerge dall’indagine di Bankitalia sulle aspettative di inflazione e crescita nel secondo trimestre.

L’impatto sugli ordini dagli Usa

L’impatto si è manifestato soprattutto in via indiretta per le imprese dei servizi (78% fra quante hanno segnalato effetti), mentre per quelle della manifattura è risultato lievemente prevalente il canale diretto degli ordinativi da aziende statunitensi (54%). Le prospettive si sono confermate più solide fra le imprese di costruzione, tra le quali è rimasta prossima al 60% la quota che prevede di beneficiare nel 2025 dei provvedimenti connessi con il Pnrr.

I dazi hanno indebolito le condizioni operative delle imprese manifatturiere. Le cui attese per i prossimi 3 mesi risultano in lieve miglioramento, quasi unicamente per effetto delle valutazioni più favorevoli delle aziende con meno di 200 addetti e, a livello territoriale, di quelle nel Mezzogiorno e nel Nord-Est.

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I giudizi sulla situazione economica migliorano

Nel secondo trimestre del 2025 i giudizi delle imprese sulla situazione economica generale sono migliorati rispetto alla precedente rilevazione, ma restano negativi. Le valutazioni sull’andamento della domanda corrente sono tornate positive per la prima volta dopo tre trimestri, sospinte principalmente dalla componente interna. Il recupero è risultato più marcato tra le imprese dei servizi (il saldo è passato da -2 a 11 punti percentuali) e tra quelle che si rivolgono principalmente al mercato interno (da -2 a 10 punti).

La crescita dei prezzi è rimasta sostanzialmente stabile, su livelli contenuti, mentre le aspettative di inflazione sono cresciute di poco, portandosi al 2%.

Infine sono positive le attese delle imprese per l’andamento del mercato del lavoro: l’occupazione

dovrebbe continuare a crescere nel terzo trimestre. Nel dettaglio il saldo tra le imprese che hanno riportato previsioni di aumento della forza lavoro e quelle che ne hanno anticipato una contrazione si è attestato a 15 punti percentuali (da 16 a marzo). (riproduzione riservata)



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