LOMBARDIA ECONOMY – Sviluppo oltre il turismo


Che legame c’è tra la cultura, il territorio e il turismo? C’è un grande legame. A meno che tutto non si riduca all’overtourism legato alla promozione e al marketing, a volte sostenuto da strategie e tecniche di comunicazione legate agli influencer capaci di spostare masse di persone. Succede ormai un po’ ovunque. C’è un altro modello di sviluppo

Il progetto dei Distretti Culturali di Fondazione Cariplo, ad esempio. Avviato nel 2004, è stato concepito per valorizzare il patrimonio culturale in una logica di sviluppo territoriale. L’iniziativa ha coinvolto sei territori lombardi: Valle Camonica, Valtellina, Monza e Brianza, Cremona, Dominus (Oltrepò Mantovano) e Le Regge dei Gonzaga. Ogni distretto ha ricevuto un contributo fino a 3,8 milioni di euro, da parte della fondazione. Sul territorio poi sono state raccolte molte altre risorse.

L’obiettivo era: puntare sull’identità culturale della zona per farla crescere, generare sviluppo e – perché no – creare indotto anche a livello turistico. Il progetto ha puntato su una visione di lungo periodo, l’investimento sul capitale umano, l’integrazione tra filiere produttive e settore cultura, l’innovazione dei servizi e la sostenibilità delle azioni proposte. E così, tanto per fare degli esempi, in Val Camonica hanno puntato sull’enorme patrimonio

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rappresentato dalle scritture rupestri; in Valtellina, sui terrazzamenti, a Cremona, su tutto ciò che era legato alla musica, al violino in particolare. Si è messo in moto un volano, di cui forse il turista oggi beneficia inconsapevolmente, ma molti dei gioielli che ci si trova a visitare sono stati oggetto di interventi che nascono da questa visione. A Mantova, ad esempio, con gli stupendi palazzi. Molti di questi interventi avevano tra l’altro l’obiettivo di coinvolgere i giovani.

Pensiamo solo a quei giovani restauratori animati dalla passione che hanno avuto un’opportunità irripetibile. Ma se i Distretti culturali sono stati un necessario boost per i territori che avevano patrimoni culturali, vale la pena di ricordare un’altra iniziativa di Fondazione Cariplo: BeiLuoghi. Con questa azione si è sviluppato un centro dedicato alla rigenerazione urbana a base culturale che promuove la diffusione di competenze e supporta enti pubblici e del terzo settore nella realizzazione di progetti sostenibili e integrati con i piani di sviluppo locali. Ci sono tanti esempi di interventi a sostegno del patrimonio culturale e architettonico.

Ad esempio, quello del Parco delle Tre Ville a Palazzolo, che punta a trasformare un parco storico, frutto dell’unione di tre ville ottocentesche, in una nuova polarità culturale. Include interventi per migliorare la qualità paesaggistica, un teatro all’aperto, uno spazio di educazione ambientale e un hub culturale; oppure Parco Volta a Brunate: qui l’obiettivo è integrare i territori del “Lake Como” e del Triangolo Lariano, affrontando problemi come l’overtourism e lo spopolamento. Il progetto mira a valorizzare le risorse locali e a creare un ecosistema territoriale sostenibile.

Dario Bolis

La cultura però è anche il perno su cui gravitano molte iniziative capaci di animare le città e i luoghi, non solo per chi li abita, ma portando molte persone da fuori. Come ad esempio La Milanesiana, un festival culturale multidisciplinare che abbraccia letteratura, musica, cinema, arte, scienza e filosofia. L’iniziativa, ideata da Elisabetta Sgarbi, si svolge ogni anno a Milano e in altre città italiane, promuovendo incontri e dibattiti con artisti, scrittori, scienziati e pensatori di fama internazionale. BookCity Milano è un evento dedicato alla promozione della lettura e della cultura del libro.

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Fondazione Cariplo supporta questa manifestazione che coinvolge tutta la città con incontri, presentazioni, laboratori e attività per tutte le età. L’iniziativa mira a diffondere la passione per la lettura e a creare momenti di condivisione culturale nei quartieri di Cinema nelle Periferie. Fondazione Cariplo è impegnata anche nel progetto de Lacittàintorno che include iniziative come Scendi, c’è il cinema!. Questo programma porta il cinema nelle periferie di Milano, con proiezioni gratuite nei cortili popolari, ad esempio del Giambellino-Lorenteggio. L’obiettivo è promuovere la cultura cinematografica e favorire l’aggregazione sociale nelle aree meno centrali della città.

E ancora il Milano Film Festival, un evento che celebra il cinema indipendente e internazionale; si svolge in vari quartieri di Milano, con proiezioni, concorsi, anteprime e attività collaterali.

Anche questa iniziativa mira a rendere il cinema accessibile a tutti e a creare un dialogo diretto con il pubblico attraverso esperienze culturali diversificate. Il discorso non vale solo per le grandi città: il Lecco Film Fest è un festival cinematografico che coinvolge la comunità locale con proiezioni, incontri e dibattiti. L’iniziativa include anche progetti di formazione per giovani, come la Summer School Opera Prima. Perché puntare sulla cultura quindi? Per creare indotto turistico? Anche. C’è un altro importantissimo motivo: la povertà educativa culturale in Italia è un fenomeno preoccupante che limita l’accesso dei giovani a esperienze culturali e formative. Il 67% dei minori di 17 anni non va a teatro; il 50% dei minori non ha mai visitato un museo; oltre il 62% dei minori non ha mai visitato un sito archeologico. Questi dati evidenziano una significativa privazione di esperienze culturali che sono fondamentali per lo sviluppo personale e sociale dei giovani. Che dite? Puntiamo sull’overtourism o sulla cultura diffusa e per tutti?

Intervento di Dario Bolis, direttore comunicazione della Fondazione Cariplo

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