Il vicepresidente della Provincia e assessore alla Sviluppo economico, lavoro, famiglia, università Achille Spinelli spiega: “Questo momento di incontro e confronto sui grandi temi del nostro tempo, che potrebbe diventare un appuntamento annuale, è nato parlando con persone d’impresa che stanno vivendo una situazione di grande incertezza. Il Trentino è un territorio piccolo, ma desideroso di condurre al meglio il proprio sviluppo, con la consapevolezza che cambiano i consumi e le tecnologie e la necessità di orientare le leve più efficaci per fortificare il nostro sistema economico. Siamo consapevoli che affrontare questi temi richiede un impegno corale, anche da parte della pubblica amministrazione che deve essere più innovativa e dinamica rispetto al passato”.
Il presidente dell’Università di Trento Franco Bernabè, tra i fautori del Forum, continua: “E’ in atto un cambiamento epocale irreversibile. I segnali c’erano da tempo, anche se pochi li hanno colti. Con la caduta del muro di Berlino, sembrava che la storia fosse scritta per i successivi cento anni. Il mondo pareva destinato a diventare un’unica officina integrata, caratterizzata da una collaborazione straordinaria tra Paesi. Poi, tra il 2007 e il 2008, si è gettata la spugna e si è andati in direzione contraria. Dobbiamo abituarci a un mondo che non è più il mondo multilaterale uscito dalla seconda Guerra mondiale”.
Il pomeriggio, moderato dal giornalista de Il Sole 24 Ore Luca Orlando, è proseguito con una riflessione sugli impatti degli accadimenti geopolitici internazionali sul sistema trentino.
Tra gli ospiti, il direttore de Il Sole 24 Ore Fabio Tamburini, il direttore di Limes Lucio Caracciolo, il direttore e vicepresidente della Fondazione Edison Marco Fortis, il giornalista del Corriere della Sera Federico Fubini, Francesco Giavazzo, professore emerito di Economia politica dell’Università Bocconi, la docente della Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento Sondra Faccio e la docente del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento Chiara Tomasi.
Grandi protagonisti gli Stati Uniti di Donald Trump e la democrazia americana “in crisi d’identità”, la corsa al riarmo, la necessità dell’Europa di aprirsi a nuovi mercati come l’America Latina e l’India come antidoto ai dazi trumpiani. E poi ancora la grande produttività delle piccole e medie imprese italiane, che hanno un export per occupato maggiore di quelle dei Paesi europei concorrenti, fuga e trattenimento di cervelli grazie anche ai grandi incubatori tecnologici. Si è parlato di conflitti aperti, in Medio Oriente e in Ucraina e di conflitti latenti come quello tra Russia e Cina e poi di eccellenze universitarie, nel vecchio mondo, ma anche in estremo oriente, dove è forte l’avanzata degli studi sull’intelligenza artificiale e la capacità di depositare nuovi brevetti.
Domani, mercoledì 2 luglio dalle 9.45 alle 12.30 i lavori saranno invece dedicati a “Il ruolo strategico della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo del Trentino”. Modera il giornalista de Il Sole 24 Ore Luca De Biase.
I colleghi giornalisti e operatori dei mezzi di informazione sono cordialmente invitati a seguire la sessione conclusiva di domani, a partire dalle ore 10, dal titolo “Il ruolo strategico della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo del Trentino”.
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