75 milioni di euro di investimento, 1.700 dipendenti e 9.000 metri quadrati con 1.200 postazioni lavorative. Sono i numeri della nuova sede di Deloitte, la principale società internazionale di consulenza e servizi professionali alle imprese, aperta nei padiglioni della Fiera del Levante che ospiteranno anche un centro di ricerca e sviluppo ed un incubatore di start up locali.
La nuova sede
Inaugurata ieri nei locali che un tempo ospitavano Eataly, la sede dell’azienda è la terza in Italia per grandezza dopo quelle di Milano e Roma e la seconda in città dopo quella già aperta su corso Vittorio Emanuele II, che resterà in funzione, nonché l’unica ad essere ospitata in uno spazio pubblico, riqualificato per l’occasione. Ampie aree open space, cabine per le call online, spazi meeting e un ampio auditorium da oltre 300 posti si incrociano con gli elementi storici dell’ingresso monumentale della Fiera del Levante come le volte e le bifore che si affacciano sul lungomare. Il tutto è parte della struttura che ospiterà il polo tecnologico NextHub.
«Con questa sede Deloitte apre un luogo fortemente simbolico dato 95 anni fa la Fiera fu inaugurata per proiettare Bari su nuovi mercati», ha detto il sindaco Leccese. «È la prima multinazionale della consulenza e dell’information technology che ha voluto investire sulla nostra città», ha dichiarato l’onorevole Decaro.
L’innovazione tecnologica
Si tratta di un centro dedicato ad innovazione e tecnologia che, nell’area del network Deloitte Italia, ha registrato la maggiore crescita nell’anno fiscale appena concluso con un +60% di assunzioni che portano il totale di occupati a Bari a 2.000 unità, una percentuale significativa dei 14.000 dipendenti Deloitte in tutta Italia. L’obiettivo nel capoluogo pugliese è di realizzare altre 700 assunzioni entro maggio 2026, in particolare sui profili stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) ed economici, dall’Intelligenza Artificiale alla Cybersecurity fino al Cloud e Digital Transformation ed a Project Management, Finanza, M&A e Audit.
L’obiettivo duplice relativo alla nuova sede è di dare un contributo allo sviluppo del Mezzogiorno e di costruire un polo innovativo all’avanguardia attraverso il raccordo tra imprese, istituzioni ed accademia. Fini che interessano più livelli, da quello locale relativo alla stessa zona fieristica della città, dove l’auspicio è di dare il via ad un percorso di rigenerazione e riqualificazione dell’area, fino alla coltivazione di competenze e professionalità tra i ragazzi e le ragazze che ci lavorano.
Dipendenti giovani
Tra le particolarità dell’azienda, infatti, vi è proprio la giovane età dei dipendenti la cui media è sotto i 30 anni. Un fattore che aiuta anche la peculiare organizzazione del lavoro che, nei contratti delle diverse realtà che compongono il network Deloitte, può arrivare al 100% di smart working. Nella nuova sede, infatti, non esistono veri e propri uffici ma postazioni di lavoro che i singoli dipendenti, dai nuovi entrati fino ai manager, possono prenotare di volta in volta tramite app. Un concept, quello dell’hotellerie, adottato anche nelle sedi di Roma e Milano per riconoscere il bisogno di flessibilità delle giovani generazioni rispetto a tempi e luoghi di lavoro e che viene contraccambiato dall’elevata dedizione e preparazione richieste oltre che dall’attitudine alla curiosità ed alla crescita personale.
Gli spazi, in locazione, sono stati creati appositamente per essere sostenibili ed attrattivi con un’opera di importante ristrutturazione sotto il profilo tecnologico ed ambientale, tanto da poter vantare, tra i pochi immobili del centro-sud, la certificazione Leed su emissioni, materiali utilizzati, gestione delle acque ed efficienza energetica. Insieme alle aree di lavoro, i ragazzi e le ragazzi potranno trovarvi anche un ristorante (che sarà a breve affidato ad un operatore del territorio) ed un’area wellness.
Oltre alle strutture, parte sostanziosa delle risorse, ben 25 milioni, è stata spesa per mettere in piedi un centro specializzato sull’Intelligenza Artificiale, il “Gen AI Center for Business Innovation”, un hub tecnologico con oltre 70 esperti in materia per trasformare i principali processi di business delle imprese tra cui energia ed ambiente, meccanica avanzata, elettronica e automazione, space economy, riqualificazione edilizia, sicurezza informatica e logistica, industria culturale e turismo.
Settori che si sommano a quelle aree di business strategiche su cui lavorerà il centro di ricerca e sviluppo quali l’efficienza della filiera agroalimentare, gli studi in Health & Biotech, il monitoraggio in tempo reale degli immobili, con particolare attenzione all’efficienza energetica e all’introduzione di nuovi servizi, ed un lavoratorio di “Cyber Threat Intelligence” per lo studio e la messa a punto di sistemi di difesa dalle minacce informatiche legate alle nuove tecnologie.
Tutte aree di interesse per l’economia pugliese su cui Deloitte Economics lancerà prossimamente uno studio. Secondo alcuni dati già anticipati, la regione, tra il 2010 ed il 2023, ha registrato una crescita del Pil pro-capite (1,1% nel 2023) pari al doppio della media italiana ed al quadruplo del Sud Italia, con un tasso di occupazione (16,5% nella fascia di età 15-24 anni e 55,9% nella fascia di età 25-34 anni) superiore alle altre regioni del Mezzogiorno, seppur inferiore alla media nazionale. Allo stesso modo, a parità di titolo di studio, in Puglia si riscontra un tasso di occupazione sempre maggiore rispetto alla media delle regioni meridionali. Il tasso è del 39% tra coloro che non hanno un titolo, del 54,7% tra chi è diplomato e del 74,4% tra chi è laureato.
Secondo il viceministro Sisto «investimenti di questo genere con aziende formano i nostri ragazzi e danno loro la possibilità di crescere».
«Un investimento fondamentale, sostenuto da Regione Puglia con 17 milioni di euro», ha informato il presidente Emiliano.
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