quali novità nel 2025 — idealista/news


Chi stesse pensando di cambiare la caldaia della propria abitazione nel 2025 può far affidamento ad alcuni bonus da sfruttare anche senza ristrutturazione. A tal proposito, è utile considerare l’ecobonus, il Conto termico e il superbonus. Tuttavia, proprio negli ultimi giorni l’Agenzia delle Entrate ha fornito un’interpretazione restrittiva rispetto alla generalità degli incentivi legati a questi interventi. 

Nella circolare del 19 giugno scorso, infatti, si conferma l’esclusione, da tutte le agevolazioni fiscali e a partire dal 1° gennaio 2025, delle caldaie alimentate a combustibili fossili. Ecco, pertanto, cosa sapere prima di programmare ed eseguire interventi con il bonus caldaia 2025, anche senza ristrutturazione.

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Quali agevolazioni per la sostituzione della caldaia nel 2025

Sostituire la caldaia della propria casa consente di migliorare l’efficientamento energetico e di risparmiare sui costi in bolletta, anche senza dover eseguire necessariamente dei lavori di ristrutturazione. Per esigenze di questo tipo, si può utilizzare l’ecobonus, l’incentivo che consente di fruire della detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per l’installazione di una nuova caldaia. 

La percentuale massima di detrazione fiscale si riferisce all’immobile adibito a prima casa. Il bonus 2025 per sostituire la caldaia in altre abitazioni (ad esempio, in una seconda casa) scende al 36%. Per gli anni 2026 e 2027 le percentuali dell’ecobonus si ridurranno, rispettivamente, al 36% e al 30%. 

In ogni caso, l’importo massimo delle spese da detrarre è fissato in 30.000 euro. È bene precisare che questo tipo di incentivo può essere utilizzato anche per interventi inerenti: 

  • la rete di distribuzione;
  • i sistemi di trattamento delle acque;
  • i dispositivi di controllo e di regolazione;
  • i sistemi di emissione. 

Bonus caldaia 2025, come funziona il Conto termico

Rimanendo nel perimetro delle agevolazioni che non prevedono interventi di ristrutturazione, il Conto termico si pone come alternativa all’ecobonus. Si tratta di un’opzione che consente di ottenere un bonus per la sostituzione della vecchia caldaia a gas con una: 

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  • ibrida a pompa di calore;
  • a biomassa;
  • a legna o pellet. 

Come richiedere il Conto termico?

La sostituzione avviene con sistemi di piccole dimensioni, in grado di produrre energia termica da fonti rinnovabili. L’incentivo assicurato dal Conto termico può risultare vantaggioso grazie alla detrazione fiscale fino al 65% delle spese sostenute. 

Per poter fruire dell’agevolazione, che consente di riqualificare e migliorare le prestazioni energetiche del proprio edificio, è necessario seguire le regole fissate dal Gestore dei Sistemi Energetici. Sul portale del GSE sono presenti le informazioni, il catalogo degli apparecchi prequalificati, gli interventi che si possono richiedere e la modulistica da utilizzare. 

Cosa si può detrarre senza ristrutturazione

La sostituzione della caldaia senza lavori di ristrutturazione, semplicemente utilizzando l’ecobonus, consente la detrazione fiscale dall’Irpef o dall’Ires, a seconda che il beneficiario dell’incentivo sia un privato o un’impresa. Il beneficio fiscale del 50% o del 36% deve essere suddiviso in 10 rate di uguale importo. 

La condizione essenziale affinché si possa procedere con la sostituzione agevolata della caldaia richiede interventi su immobili esistenti, censiti e per i quali sia stato richiesto l’accatastamento. Sono altresì ammessi alle agevolazioni sulla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale: 

  • i sistemi dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, anche con impianti di termoregolazione evoluti;
  • i sistemi dotati di apparecchi ibridi, costituiti da una pompa di calore e da una caldaia a condensazione, pari ad almeno la Classe A, usciti assemblati dalla fabbrica e concepiti per funzionare espressamente in abbinamento tra loro.

Bonus caldaia 2025, perché convengono gli apparecchi ibridi

Peraltro, la sostituzione della caldaia a condensazione con apparecchi ibridi di cui sopra continua a beneficiare della detrazione del 50%, nel rispetto dell’articolo 14 del decreto legge 63/2013. Ai fini della fruizione dell’incentivo, infatti, l’Agenzia delle Entrate, nella circolare 18/E del 19 giugno 2025, evidenzia l’assenza “di limitazioni espressamente previste dalla norma”. 

Inoltre, in casi rientranti nella detrazione 2025 per la sostituzione della caldaia possono essere comprese nell’incentivo del 50% anche le spese sostenute per le prestazioni professionali e quelle per le opere edilizie funzionali a realizzare il lavoro stesso.

Quali sono i divieti dell’Agenzia delle Entrate?

Proprio la circolare dell’Agenzia delle Entrate dei giorni scorsi rafforza la stretta nel 2025 sul bonus caldaie a condensazione. Nel documento si ribadisce che, in base a quanto previsto dalle lettere a) e b) del comma 55, della legge di Bilancio di quest’anno (legge n. 207/2024), sono esclusi dall’ecobonus, ma anche dalle altre novità del 2025 del bonus casa, “gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, per le spese sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027”. 

L’esclusione risulta in linea con le previsioni della direttiva europea 2024/1275 EPBD (Energy performance of buildings directive, nota anche come “Case green”), che contiene l’espresso divieto di richiedere agevolazioni sulle caldaie uniche alimentate da combustibili fossili. 

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Quale sostituzione caldaia è esclusa dalla detrazione 50%

Pertanto, nel caso degli impianti di climatizzazione invernale, il divieto alla detrazione del 50% riguarda anche la sostituzione della caldaia a condensazione e i generatori d’aria calda a condensazione, alimentati a combustibili fossili. 

Tali apparecchi sono esclusi non solo dall’ecobonus, ma anche dal superbonus e dagli altri bonus e sconti per ristrutturare la casa. Peraltro, si osserva che la circolare dell’Agenzia delle Entrate non dice nulla in merito alla sostituzione della caldaia con pompe di calore ad assorbimento a gas

Bonus sostituzione caldaia, quando usare il superbonus

Anche nel caso del superbonus, che per il 2025 prevede la detrazione fiscale del 65%, si amplia la riduzione del perimetro di applicazione degli incentivi per la sostituzione delle caldaie. 

A tal proposito, si ricorda che, dal 1° gennaio 2025, l’utilizzo del superbonus è riservato ai condomini che abbiano avviato rapidamente i cantieri, non oltre la data del 15 ottobre 2024. A ciò si aggiunge che l’Agenzia delle Entrate, nella sua circolare, ribadisce l’esclusione dal superbonus delle caldaie a condensazione. 

Tale precisazione, arrivata improvvisamente e a lavori già avviati, pone adesso gli amministratori e i proprietari di unità ubicate nei condomini di fronte al dilemma se perdere il superbonus e installare una caldaia dalle caratteristiche differenti e in linea con la direttiva Case green, purché economicamente sostenibile. 

A prescindere dalla decisione, l’Agenzia delle Entrate ricorda che, per l’ammissione alla detrazione fiscale del superbonus, dal 1° gennaio 2025 è necessario che la sostituzione della caldaia produca il doppio salto di miglioramento della classe energetica. 

Sostituzione caldaia, detrazione per lavori del 2024

Considerando l’inammissibilità della detrazione fiscale per le spese utili alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili per il triennio 2025-2027, la stessa Amministrazione finanziaria chiarisce cosa fare in merito alle spese pregresse. 

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A tal proposito, il divieto – si legge nella circolare – non si estende alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, anche nel caso in cui i lavori siano stati realizzati o completati in data a partire dal 1° gennaio 2025.

Quando usare l’ecobonus per le caldaie a combustibili fossili

Da ultimo, considerando le prescrizioni della legge di Bilancio 2025 e i nuovi divieti arrivati dalla circolare 8/E del 19 giugno 2025, anche nel rispetto degli orientamenti della Commissione europea pervenuti con la Comunicazione C-2024-6206 del 18 ottobre 2024, si può concludere che l’ecobonus possa spettare ancora per: 

  • i micro-generatori di cui alla lettera b) bis, del comma 2, dell’articolo 14, del decreto legge 63 del 2013, anche se alimentati con combustibili fossili, perché non rispondono alla definizione di caldaie, ribadita dal paragrafo 4.1 della Circolare 8/E;
  • i dispositivi multimediali per il controllo da remoto, anche se destinati a controllare gli impianti di riscaldamento alimentati da caldaie a combustibili fossili, in base a quanto prevede il comma 88, dell’articolo 1, della legge 208/2015. 



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