Falso in bilancio, maxi sequestro da 37 milioni di euro per Original Marines


Otto persone indagate

Falso in bilancio Original Marines: 8 indagati in provincia di Napoli e sequestro beni da 37 milioni di euro. Il personale del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari personali e reali, emessa dal gip del Tribunale di Nola, nei confronti di 8 persone gravemente indiziate dei reati di falso in bilancio, indebita percezione di erogazioni pubbliche, esercizio abusivo di attività finanziaria e utilizzo in dichiarazione di fatture per operazioni inesistenti.

I destinatari del provvedimento – si legge nella nota a firma del procuratore Marco Del Gaudio – sono membri del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale di Original Marines SpA, società per azioni proprietaria di un noto marchio di abbigliamento, con sede presso l’Interporto di Nola e una rete di oltre 600 punti vendita distribuiti in Italia e all’estero.

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La teoria dell’accusa

Secondo l’accusa, attraverso un sistema di occultamento delle perdite, la società avrebbe ottenuto, in modo indebito, due finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato per un importo complessivo di 31.5 milioni di euro, attestando falsamente di non rientrare nella categoria delle «imprese in difficoltà».

Le indagini – scrive in una nota il procuratore Marco Del Gaudio – hanno inoltre accertato che, simulando l’acquisto dai negozi affiliati di singoli beni (come merci, impianti, arredi e scaffalature) invece che dell’intera azienda, la società ha beneficiato indebitamente di detrazioni IVA per un ammontare di 5.913.086,21 euro. È emersa, infine, una politica di acquisti forzati imposta dalla società ai negozi affiliati, che ha generato una situazione di crisi finanziaria costante per questi ultimi.

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Tale condizione, secondo gli inquirenti, veniva tamponata, nel breve periodo, mediante concessioni di finanziamenti da parte della società madre, erogati senza le necessarie autorizzazioni previste dal Testo Unico Bancario. Alla luce di quanto emerso, su richiesta della Procura di Nola, il gip ha disposto nei confronti degli indagati la misura interdittiva del divieto di esercitare attività d’impresa e di ricoprire cariche direttive in persone giuridiche e imprese, per la durata di un anno. Contestualmente, è stato disposto il sequestro preventivo di beni, sia in forma diretta che per equivalente, fino a concorrenza di 37.195.932,00 euro, pari all’ammontare del profitto dei reati contestati.

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