‘Non possiamo ritenere che quanto accaduto in Medio Oriente nell’ultima settimana possa già aver causato un aumento dei prezzi del carburante presso le stazioni di servizio. Attualmente, queste non distribuiscono ancora gasolio, benzina o metano il cui costo sia stato influenzato dai rincari derivanti da eventuali limitazioni al traffico internazionale del petrolio’.
Così Marco Pierpaoli, Segretario Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino evidenziando come al momento non si registrino interruzioni della produzione e come il petrolio presente nelle cisterne non abbia subito lunghi viaggi in conseguenza di eventuali blocchi dello stretto di Hormuz. ‘Per questo, i rincari rilevati a partire da martedì 17 giugno non sono giustificabili e stanno già colpendo circa 2.000 imprese attive nel trasporto merci e passeggeri nelle province di Ancona e Pesaro Urbino’.
Per fare un esempio: domenica 15 giugno, nel nostro territorio era ancora possibile fare il pieno di gasolio a 1,49 €/litro. Oggi, i prezzi medi regionali risultano sensibilmente più alti: la benzina self si attesta in media a 1,73 €/litro, il diesel self a 1,65 €/litro, mentre il servito arriva rispettivamente a 1,88 €/litro per la benzina e 1,81 €/litro per il diesel. Il metano, invece, ha raggiunto quota 1,36 €/kg, il valore più alto da inizio aprile.
‘Chiediamo al Ministero delle Imprese di effettuare i necessari controlli e al Garante per la sorveglianza dei prezzi di intervenire con gli strumenti rafforzati previsti dal Decreto Trasparenza. Sebbene il Brent quotato a Londra abbia già raggiunto i massimi livelli da gennaio, è evidente che sono in atto speculazioni su larga scala. Il conflitto in corso rischia di avere pesanti ricadute sulle famiglie e sulle imprese’ sottolinea Pierpaoli.
‘Anche se la nostra regione vanta attualmente il prezzo più basso dei carburanti in Italia (6 centesimi in meno rispetto a Bolzano), non possiamo non esprimere, però, preoccupazione per le conseguenze che ciò potrebbe avere su settori strategici come l’agroalimentare, il commercio al dettaglio, la moda e tutte le filiere produttive in cui il costo del trasporto incide in maniera rilevante’ spiega Luca Bocchino responsabile Logistica e Trasporti di Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino ricordando come a questo si aggiungano le imprese maggiormente esposte al peso della bolletta energetica, che oggi coinvolge praticamente tutti.
‘È importante ricordare che in Italia il trasporto su strada rappresenta circa l’87% della movimentazione delle merci e quasi il 90% del trasporto passeggeri. Il settore dei trasporti sta già affrontando notevoli difficoltà. I serbatoi dei mezzi pesanti, che possono arrivare fino a 1.000 litri, hanno subito aumenti pari a circa 100 euro in una sola settimana, con rincari di circa 10 centesimi al litro. Questo inevitabilmente si rifletterà sul costo delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti. Come se non bastasse, all’aumentare del prezzo del petrolio si sommano le accise, che amplificano ulteriormente l’impatto sui costi. È necessario intervenire immediatamente per contenere i rischi di un’inflazione che danneggerebbe gravemente l’economia, sia a livello locale che nazionale’.
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