A fuoco lento. Stefano Guindani celebra Davide Oldani


A livello imprenditoriale l’Italia è composta da realtà piccole, spesso a conduzione familiare e fortemente connesse con il territorio che, però, rappresentano l’ossatura economica e lavorativa del nostro Paese. Secondo i dati più recenti di Eurostat e Istat, in Italia ci sono circa 4,2 milioni di PMI, pari a oltre il 99 per cento del totale delle imprese attive. Queste aziende generano circa il 65 per cento del valore aggiunto nazionale e impiegano più del 75 per cento della forza lavoro del settore privato. Diffuse in tutti i settori – dal manifatturiero all’artigianato, dai servizi all’agroalimentare – le PMI italiane sono un esempio di flessibilità, innovazione e resilienza, contribuendo in modo determinante alla competitività del Paese, anche e soprattutto a livello internazionale.

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Dopo i progetti dedicati alla sostenibilità e all’arte, Banca Generali e il fotografo Stefano Guindani tornano quindi a collaborare con un nuovo lavoro fotografico, centrato appunto sulle piccole e medie imprese italiane. Il progetto si intitola A fuoco lento: ricetta di un’impresa e ha come protagonista lo chef stellato Davide Oldani, fondatore del ristorante D’O a Cornaredo. L’obiettivo è documentare, attraverso le immagini, il valore del lavoro imprenditoriale quotidiano e l’impatto delle PMI all’interno del tessuto sociale e produttivo italiano. Il progetto si inserisce nella strategia della terza private bank italiana, che da anni promuove iniziative per valorizzare l’eccellenza italiana e i suoi protagonisti. In questo caso, l’attenzione si concentra su un’attività nata e cresciuta nel territorio, costruita attraverso passaggi graduali e visione imprenditoriale. Il ristorante D’O, aperto nel 2003, è infatti oggi un punto di riferimento della cucina italiana, che può vantare ben due stelle Michelin e una verde per la sostenibilità.

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Ph Stefano Guindani

A fuoco lento: ricetta di un’impresa

Le fotografie di Guindani raccontano le giornate all’interno del ristorante: il lavoro della brigata, la preparazione dei piatti, i dettagli degli strumenti da cucina, gli spazi operativi e i momenti di relazione con la comunità. Un racconto visivo che evita ogni idealizzazione e mostra la realtà di un’impresa che funziona perché ha saputo unire rigore, identità e capacità organizzativa. Oldani ha infatti costruito il suo percorso su un’idea chiara: fare ristorazione di alto livello rimanendo legato al proprio contesto. Cornaredo, comune alle porte di Milano, è rimasto il centro operativo e simbolico dell’attività. Una scelta coerente con il modello di molte PMI italiane, che radicano la loro forza proprio nel legame col territorio. L’Oldani pensiero è alla base anche del libro Visioni Pop, dove lo chef descrive l’inizio del percorso imprenditoriale come il tentativo di «Aprire un’attività e servire buon cibo». In vent’anni, questa intuizione si è trasformata in un’impresa strutturata, che oggi conta su un team stabile e su una rete di attività che comprendono anche una panetteria e progetti formativi per i giovani.

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L’approccio alla gestione è simile a quello di molte aziende manifatturiere italiane: attenzione ai dettagli, lavoro di squadra, cura per le relazioni interne, forte coinvolgimento della proprietà. La collaborazione con Banca Generali, avviata quasi dieci anni fa, è parte di questa visione. Oldani ha scelto l’istituto come partner nella gestione patrimoniale, sottolineando la condivisione di valori come trasparenza, fiducia e responsabilità. Il primo asset dell’impresa, per lo chef, è costituito dal capitale umano: «L’interesse dei giovani ad apprendere è un investimento a lungo termine», afferma. Il lavoro di formazione interna, secondo Oldani, è un modo per trasmettere un metodo e garantire continuità. Non si tratta solo di cucina, ma di gestione, visione strategica e sostenibilità economica.

a fuoco lento: ricetta di un’impresa

Ph Stefano Guindani

Il progetto fotografico si inserisce in un contesto più ampio di narrazione del ruolo delle PMI italiane, che restano la spina dorsale dell’economia nazionale. Le imprese come quella di Oldani hanno dimostrato di poter competere a livello internazionale senza perdere la connessione con la propria origine locale. Sono modelli che combinano innovazione e tradizione, visione e concretezza. Per questo Banca Generali ha scelto di raccontare queste storie con un linguaggio visivo che punta alla realtà, senza retorica. Già autore di reportage su temi sociali e ambientali, Guindani ha uno stile documentaristico: le sue immagini mostrano gesti, routine, relazioni, strumenti di lavoro: ovvero tutto quello che rende un’impresa solida nel tempo. La scelta di Oldani come protagonista è legata anche alla sua capacità di visione. «Questa azienda, ancora di piccole dimensioni, dev’essere guidata con precisione», spiega. Una frase che riflette l’approccio imprenditoriale maturato in oltre due decenni di attività, e che sintetizza un modello di crescita sostenibile, scalabile e radicato nel valore del lavoro. A fuoco lento non celebra una singola figura, ma un metodo. Un modo di fare impresa che parte dall’idea, passa per l’organizzazione e arriva al risultato, con l’obiettivo di durare nel tempo. Un modello italiano, concreto, ancora attuale.

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