Energia: nuova stangata . Imprese, prezzi in crescita: “Subito riforme strutturali”


Dopo due anni di relativa tregua, torna a salire il costo dell’energia elettrica. Lo conferma l’osservatorio energia di Cna che evidenzia una ripresa dei prezzi all’ingrosso nel primo semestre dell’anno, con effetti diretti sulle bollette delle imprese, in particolare quelle di piccola dimensione, storicamente le più penalizzate. L’indagine conferma, infatti, che le piccole imprese continuano a sopportare costi dell’energia notevolmente più alti rispetto alla media europea mentre si allarga in modo preoccupante il differenziale con le energivore.

Tra il 2019 e il primo semestre dell’anno in corso il prezzo medio in Italia supera del 28,3% la Francia, del 30,9% la Germania e del 53,6% la Spagna. Questa tendenza pesa soprattutto sulle piccole imprese. L’anno scorso in media la bolletta delle imprese è risultata più alta del 29,4% della media nell’Unione Europea. Un differenziale che diminuisce progressivamente all’aumentare del consumo tant’è che le energivore pagano l’energia soltanto il 4% in più.

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La ragione del gap è la struttura della bolletta. Per le piccole imprese i costi energetici effettivi sfiorano il 60% del costo totale, per le energivore rappresentano oltre il 77% della bolletta. E le prospettive sono preoccupanti. Il trend rialzista delle quotazioni dell’energia elettrica all’ingrosso è destinato a diventare più pronunciato a causa dell’aggravarsi delle tensioni geopolitiche come evidenziano i corsi di petrolio e gas degli ultimi giorni.

“Per invertire la rotta servono interventi strutturali, non soluzioni tampone – dichiara Francesco Stagi, segretario di Cna Modena – Da anni chiediamo che gli oneri generali di sistema vengano spostati sulla fiscalità generale: un passo indispensabile per restituire respiro alle piccole imprese senza incidere sui costi dello Stato. Allo stesso tempo, va ampliata la platea delle imprese che possono accedere alle agevolazioni previste per gli energivori, includendo anche le pmi manifatturiere che hanno un’incidenza energetica elevata pur con volumi di consumo inferiori”.

Proprio per supportare le imprese associate, Cna sta mettendo in campo diversi strumenti. “Da tempo offriamo alle aziende un servizio di monitoraggio dei consumi e di individuazione dei miglior fornitori, servizio che stiamo estendendo anche alle realtà di piccole e piccolissime dimensioni. Da pochi mesi, poi, abbiamo costituito una Cer Comunità Energetica il cui ruolo sarà determinante per avere accesso al contributo del 40% a fondo perduto previsto da un bando Pnrr. In ogni caso – conclude Stagi – affrontare la questione energia non è più rinviabile: senza una riforma equa della struttura della bolletta e investimenti decisi sulle rinnovabili, le piccole imprese continueranno a pagare di più, mettendo a rischio la competitività di intere filiere produttive che sono l’ossatura del nostro territorio”.

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