entro il 14 agosto si dovranno registrare le aziende con oltre 10 dipendenti


Confagricoltura Piacenza ricorda che dal 15 giugno al 15 agosto le imprese tra 10 e 50 dipendenti produttrici di rifiuti pericolosi sono tenute ad iscriversi al nuovo Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRi).

La normativa sulla gestione dei rifiuti prevede la progressiva digitalizzazione di tutte le fasi documentali – riferisce l’associazione piacentina in una nota – Il nuovo sistema prevede la dematerializzazione dei registri tradizionali e un nuovo formulario, inizialmente disponibile anche in formato cartaceo. Le imprese produttrici anche di un solo rifiuto pericoloso sono tenute ad iscriversi con tempistiche differenziate in funzione della dimensione aziendale: superate le scadenze per le imprese con più di 50 dipendenti è ora il momento delle aziende intermedie, mentre dal 15 dicembre 2025 al 13 febbraio 2026 spetterà a quelle più piccole.

Ai fini del calcolo dei dipendenti si considerano quelli presenti al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento e sono inclusi: i dipendenti a tempo pieno; i dipendenti a tempo parziale e stagionali, conteggiati come frazioni di unità lavorative, in base a quanto stabilito dal DM 18 aprile 2005 del Ministero delle Attività Produttive. Titolari e soci vanno considerati nel conteggio solo se inquadrati come dipendenti formalmente dell’azienda, ossia regolarmente a libro paga.

L’iscrizione alla piattaforma prevede un costo di segreteria paria a 10 € (per ogni unità locale), ai quali bisogna aggiungere un contributo annuale  diversificato: imprese o enti che trattano o trasportano rifiuti, intermediari, consorzi, imprese o enti con più di 50 dipendenti che producono rifiuti e soggetti delegati versano 100€ il primo anno e 60€ per ogni annualità successiva; imprese o enti produttori di rifiuti con dipendenti superiori a 10 e fino a 50 versano 50€ il primo anno e 30€ per ogni annualità successiva; tutti gli altri produttori di rifiuti pericolosi versano 15€ il primo anno e 10€ per ogni annualità successiva. Il pagamento avviene tramite piattaforma PagoPA (quindi sia on line che con bollettini pagabili anche presso ricevitorie) da effettuarsi entro il 30 aprile di ogni anno.  Per iscriversi al Rentri basta andare sul portale Rentri: www.rentri.gov.it nell’apposita area “Operatori” e accedere con gli strumenti digitali di autenticazione: SPID; Carta Nazionale dei Servizi (CNS); Carta di Identità Elettronica (CIE). I soggetti tenuti all’iscrizione in quanto produttori di rifiuti pericolosi sono obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico in formato digitale; all’emissione del FIR – formulario di identificazione del rifiuto – in formato digitale; alla trasmissione al RENTRI dei dati dei registri e dei FIR. Le imprese agricole possono assolvere i diversi adempimenti delegando i circuiti organizzati di raccolta, ma sono comunque tenute all’iscrizione.  Le attività agricole, agro-industriali e della silvicoltura, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2135 del codice civile, e della pesca che non producono rifiuti pericolosi non sono tenute all’Iscrizione al Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (Rentri), ma se emettono il FIR (formulario di identificazione del rifiuto) devono comunque registrarsi per poter vidimare digitalmente ed emettere il formulario, che sia digitale o cartaceo, e vidimarlo. Devono dunque registrarsi nell’area riservata del RENTRI “Produttori non iscritti”. Per il settore agricolo restano valide tutte le semplificazioni previste dal D.Lgs. 152/2006: possibilità di tenere i formulari o i documenti di conferimento (registri di carico e scarico), ovviamente aggiornati con la nuova modulistica RENTRi, in luogo dei registri di carico e scarico e del MUD; delegabilità a circuiti organizzati di raccolta per la trasmissione dei dati. La norma prevede anche la possibilità di delegare l’iscrizione, ma attualmente non è attuata. Un aspetto da attenzionare è il rapporto tra azienda agricola e contoterzisti e/o manutentori. Nel caso delle aziende agromeccaniche, l’affidare i propri rifiuti a un contoterzista non esonera dall’obbligo di iscrizione al RENTRi: la titolarità e la responsabilità del rifiuto restano in capo all’impresa agricola.  Nel caso dell’impresa di manutenzione se svolge l’attività, con regolare contratto di affidamento da parte del committente (nel quale contratto venga specificato che la manutenzione, sostituzione di parti meccaniche e/o materiale di consumo -es. cambio olio trattore- sia da espletarsi in totale autonomia decisionale dal manutentore), il produttore del rifiuto che ne deriva è il manutentore stesso perché è a seguito della sua attività che si genera il rifiuto. Tale soggetto, pertanto, sarà obbligato al RENTRi. Confagricoltura Piacenza evidenzia che sono tenuti all’ iscrizione al Rentri anche gli imprenditori agricoli con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila che producono rifiuti pericolosi, anche se esonerati dalla tenuta dei registri di carico e scarico ai sensi dell’art. 190, comma 5, del Dlgs 152/2006.molto

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese