Onu: “Fondi umanitari mai così bassi, a rischio milioni di vite” – alanews


Ginevra, 16 giugno 2025 – L’Onu lancia un allarme senza precedenti sul drastico calo dei fondi destinati agli aiuti umanitari internazionali, una situazione che mette a rischio la sopravvivenza di milioni di persone vulnerabili in tutto il mondo. In un comunicato diffuso oggi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), si evidenzia come i finanziamenti siano stati ridotti a 29 miliardi di dollari, un terzo rispetto agli 84 miliardi richiesti, costringendo l’organizzazione a una selezione rigidissima delle priorità di intervento.

I tagli finanziari senza precedenti subiti dall’Onu

Il Sottosegretario Generale per gli Affari Umanitari e Coordinatore degli Soccorsi di Emergenza dell’Onu, Tom Fletcher, ha descritto la situazione come una “selezione basata sulla sopravvivenza umana”. Fletcher, che ha assunto il suo incarico a novembre 2024, ha sottolineato la “matematica crudele” che impone scelte drammatiche: “Troppe persone non riceveranno il supporto di cui hanno bisogno, ma salveremo quante più vite possibile con le risorse che ci vengono fornite”. L’appello lanciato da OCHA chiede una mobilitazione globale per destinare le risorse estremamente scarse alle azioni più urgenti di protezione e assistenza umanitaria.

L’attuale ridimensionamento degli aiuti è il risultato di tagli senza precedenti, in particolare da parte degli Stati Uniti, il più grande donatore mondiale, che ha congelato molti programmi finanziati attraverso l’agenzia Usaid. Questa sospensione, iniziata con un ordine esecutivo nel 2024 e prorogata fino a 90 giorni, ha già bloccato progetti essenziali in Africa, Medio Oriente e altre regioni, causando un impatto immediato su iniziative di assistenza alimentare, sanitaria e di sostegno ai rifugiati.

Conseguenze per ONG e media indipendenti

Il congelamento dei fondi Usaid ha provocato la sospensione o il ridimensionamento di molte attività umanitarie gestite da ONG italiane e internazionali. Organizzazioni come Intersos hanno dovuto fermare campagne di sensibilizzazione e servizi di educazione sanitaria per mancanza di risorse chiare e certe. Un ulteriore effetto collaterale riguarda i media indipendenti in oltre 30 Paesi, che si trovano ora vulnerabili senza i finanziamenti necessari per garantire un’informazione libera e indipendente, fondamentale soprattutto in contesti di crisi e conflitti.

Il drastico calo dei fondi umanitari si colloca in un contesto globale di crescente instabilità, guerre e crisi climatiche che amplificano le esigenze ma riducono la capacità di risposta. L’OCHA e il suo coordinatore Tom Fletcher insistono affinché la comunità internazionale risponda con urgenza, evitando che la solidarietà globale si indebolisca proprio nel momento in cui è più necessaria.





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